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Latina. Quando An diventa romanocentrica. Riccardo Pedrizzi: «Il congresso regionale del Lazio non può essere soltanto "cosa loro"...»

“Il congresso regionale del Lazio di AN, che si è svolto a Roma, non è e non può essere solo “cosa loro”, dei romani, con il ruolo delle province ancora una volta ingiustamente mortificato”. Lo dichiara l’onorevole pontino Riccardo Pedrizzi, dell’esecutivo politico nazionale di AN. “Alla conferenza stampa di presentazione del congresso, -osserva Pedrizzi- i “romani” non solo non ci hanno invitato a partecipare, ma nemmeno ad assistere. E lo stesso è avvenuto nel Congresso Regionale di sabato scorso, nessuno ha concordato con i rappresentanti delle province una linea politica per AN nel Lazio, una strategia che recuperi slancio e appeal elettorale. Ancora una volta non esistiamo e la gestione del partito a livello regionale è “cosa loro”. E non si venga a tirare fuori il discorso di Roma capitale e della sua importanza, per favore, che è solo un alibi, la verità è che vi è un atteggiamento di arroganza tenuto dai “romani”, che considerano i territori provinciali subordinati, pur sapendo bene che poi, quando ci sono le elezioni, a Roma si perde e nelle province si vince, soprattutto in provincia di Latina (il cui risultato alle ultime politiche al Senato, ad esempio, è stato decisivo)”. “Il ruolo elettorale delle province del Lazio, insomma, -sottolinea l’esponente di Via della Scrofa- è determinante per le sorti di AN e della Cdl tutta, ma esse sono considerate una sorta di “province dell’Impero”. Si pensi solo che il congresso provinciale di Latina si è voluto tenere in piena estate, il 14 di luglio, considerandolo alla stregua di una mera pratica da sbrigare per poi dedicarsi alle “cose serie”. Così non va, non ci siamo, questa visione e questa gestione romanocentrica non può continuare. E anche il fatto che la delegazione della nostra federazione provinciale pontina si sia accontentata di acquisire qualche posizione all’interno del coordinamento, ma non abbia proposto nulla e tantomeno abbia concordato prima della partecipazione una linea comune da proporre per tutto il Lazio, -conclude Pedrizzi- non può che essere valutato negativamente”.

Andrea Apruzzese


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