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Latina. La Cisl tra conferme e futuro. Il segretario Pasquale Verrengia: «Siamo vicini ai giovani, alle donne, agli anziani e agli immigrati»

La Cisl fa il punto della situazione. Con la sua relazione all’Assemblea Organizzativa della Cisl di Latina, che si è svolta oggi a Sabaudia, il Segretario Generale provinciale Pasquale Verrengia ha puntualizzato il quadro operativo portato avanti dall’organizzazione sindacale pontina più rappresentativa (oltre 53mila iscritti), a 2 anni dal congresso della sua riconferma alla guida dell’organizzazione, e ha rilanciato la sua azione a favore del territorio. «Va sottolineato che quanto accaduto in quest’ultimo periodo – ha esordito Verrengia - ha visto le Confederazioni, dal centro alla periferia, protagoniste nella fase di elaborazione e di realizzazione delle soluzioni di volta in volta necessarie, dimostra ancora di più, se necessario, che, per poter far fronte al massimo livello possibile alle istanze che ci vengono rivolte dalla società, è necessario avere alla spalle una Organizzazione autonoma, forte ed equilibrata in tutte le sue articolazioni vitali, in grado di adeguarsi ai progressivi e veloci cambiamenti cui va incontro anche il nostro Paese». «L’appuntamento di oggi – ha proseguito - è stato arricchito da momenti di dibattito che sono stati realizzati in alcune categorie, o che stanno caratterizzando lo svolgimento o la preparazione delle Assemblee Organizzative regionali, un percorso che verrà chiuso a inizio novembre con lo svolgimento al Palazzo dei Congressi di Roma dell’Assemblea Organizzativa nazionale. Si è discusso della politica organizzativa della Cisl, con il rigore dovuto e la onestà intellettuale necessaria, così come è stato fatto con il documento “linee guida al dibattito” approvato dal Consiglio Generale della Cisl Nazionale: siamo convinti che per poter svolgere al meglio il nostro lavoro, per poter fare e per portare a concreta realizzazioni i buoni accordi, è necessario avere sempre una struttura organizzativa al meglio delle sue capacità di sostegno e di accompagnamento e che la Assemblea di oggi costituisca un forum di discussione e di confronto interno che, sono sicuro, porterà ulteriori contributi al miglioramento del nostro assetto funzionale interno». «Più volte – ha continuato Pasquale Verrengia - nelle numerose occasioni di incontro all’interno della Cisl, ma anche attraverso dibattiti serrati con le altre organizzazioni sindacali, si è discusso del contesto economico e produttivo della provincia e dei cambiamenti profondi che interessano il territorio, la popolazione e i cicli di vita: iniziando dai giovani, per i quali è necessario spostare sempre più avanti negli anni sia il target di riferimento che l’inizio dell’esperienza lavorativa come elemento cardine della propria vita; per altro verso, è necessario fare i conti con il progressivo allungamento della speranza di vita che ha fatto, via via, divenire gli appartenenti alla terza età un corpo sociale sempre più esteso, cruciale per l’apporto che dà alla società ed all’economia, tant’è vero che oggi parliamo addirittura di quarta età. In questo caso siamo talvolta in presenza di quello che viene definito ‘il fallimento di un successo’ considerato che non sempre siamo in grado di dare risposte ai problemi dell’impiego intelligente degli anziani e alle nuove domande di cure e di cittadinanza all’interno di questi fenomeni, quasi come un evento di compensazione naturale. La popolazione cambia rapidamente con l’ingresso di nuovi cittadini sia dai paesi neocomunitari che da quelli extracomunitari, dall’Africa in particolare; una compensazione che, senz’altro, varia i tratti delle nostre comunità e che, contemporaneamente, contribuisce a mantenere e rafforzare le condizioni economiche di base; va valutato, infine, il fatto che negli ultimi anni, a seguito della introduzione di nuove norme nel mercato del lavoro, sempre più è aumentato il lavoro precario con punte dell’80% per gli avviamenti al lavoro nei contratti inferiori a sei mesi. Un panorama piuttosto complicato dove appare oggi sempre più evidente come all’interno di una rafforzata azione di tutela tradizionale, svolta nei posti di lavoro e nelle leghe, è necessario organizzarsi con nuovo spirito confederale per portare la proposta della Cisl a tutto il lavoro del nostro tempo, impegnandosi sempre più in quelle che sono le nuove frontiere organizzative che molto possono apportare alla capacità di proposizione politica della Cisl. E’ proprio il ragionamento sulle nuove frontiere del sindacato che ci introduce alle preoccupazioni espresse nel documento “linee guida” della confederazione rispetto alla caduta di una tensione associativa di tipo confederale. Sono preoccupazioni sulle quali, riteniamo di dover fare i conti anche nel nostro territorio. Credo sia evidente che il livello confederale assumerà sempre più le vesti di soggetto negoziale preposto a concertare temi che investono in modo diretto la vita della collettività direttamente nelle realtà in cui vivono ed operano. E’ oggi, quindi, più che mai indispensabile convincersi che le Federazioni di categoria procedano nella loro attività politica con un’azione di costante supporto (partecipazione, idee, discussioni, confronti, esperienze) con la propria Segretaria Confederale Territoriale a partire dalle questioni della crescita economica e sociale del territorio, della formazione, del mercato del lavoro e dell’ambiente. E’ un sostegno che, proprio qui a Latina, deve arrivare in maniera sempre più forte nella attuale delicatissima fase, in cui ci veniamo a trovare oggi, della concreta attuazione dell’accordo “Progetto per Latina”, o “Patto 2015”, che abbiamo stipulato il 15 marzo scorso e la successiva “Intesa di programma” tra la Provincia di Latina e le Parti sociali, sotto scritta in data di ieri». La sfida alla quale il sindacato è chiamato è proprio quella di fare da collante, di garantire la coesione sociale difendendo ed estendendo i diritti. «Tutti debbono sentirsi impegnati nello sviluppo della azione complessiva della Cisl nel territorio sforzandoci a svolgere un po’ di più di vita sindacale in comune –ha detto-. Va in questa direzione e merita il plauso di tutti noi l’impegno che la nostra Federazione dei Pensionati, in piena sintonia con la Segreteria dell’Ust ed unitamente alle corrispondenti Segreterie di Cgil e Uil, sta esprimendo sui temi del welfare locale. Il ruolo assunto è fondamentale per il benessere di tutta la popolazione della Provincia e degli anziani in modo particolare». La Cisl in provincia di Latina è presente, oltre che nella sede centrale del Capoluogo, con proprie 28 sedi locali (Zone e Recapiti) all’interno delle quali operano quasi in maniera generalizzata le 17 Federazioni di Categoria e i Coordinamenti Università e Ricerca, nonché i Servizi, gli Enti e le Associazioni della Cisl. Nella nostra Provincia la sindacalizzazione continua a registrare numeri soddisfacenti se teniamo conto del fatto che nel corso degli ultimi due anni abbiamo segnato una crescita del dato associativo con risultati positivi in tutti i settori produttivi e con la conferma delle punte di eccellenza nella nostra Federazione dei pensionati, di alcune federazioni del Settore Industria, del Pubblico Impiego e dei Servizi. Con l’inaugurazione della nuova Sede di Via S. Carlo da Sezze si è messo a disposizione della popolazione di Latina tutte le potenzialità offerte dai servizi della Cisl in strutture particolarmente ospitali e ricettive con un assetto logistico e architettonico che non ha niente da invidiare quanto a modelli di uffici privati destinati alla ricezione di un pubblico particolarmente esigente quale è quello che frequenta i Servizi Cisl (Inas, Caaf, Anolf, Adiconsum, Cenasca). Poi, l’apertura ai giovani. «C’è nel sindacato la possibilità di poter mettere a frutto la capacità di impegno dei giovani proprio per la ampia gamma di opportunità di impegno che un sindacato di tipo confederale può offrire; è probabile – e di questo dobbiamo assumerci la responsabilità - che i giovani non conoscono pienamente quali sono in concreto le funzioni ed i compiti che un sindacato può svolgere nella società. Il nostro impegno primario, quindi è quello di superare questo vuoto conoscenza, puntando al dialogo ed al confronto diretto con i giovani. La Cisl di Latina da anni ha risposto a questa esigenza incontrando i giovani direttamente dentro e fuori dalle scuole, organizzando anche con gli studenti pur se non ancora iscritti alla Cisl la possibilità di partecipare ai Campi scuola, o ad iniziative analoghe». Per quanto riguarda la presenza delle donne nell’Organizzazione è necessario partire dalla assunzione di una serie di scelte che devono soprattutto essere sentite e condivise proprio dalle donne e, insieme a loro, utilizzare tutti i tavoli di confronto per superare una serie di ostacoli che ancora si frappongono fra le donne ed il mercato del lavoro e fra queste e la Cisl. «Non siamo molto favorevoli al concetto delle quote per consentire alle donne di essere presenti negli organismi dirigenziali della Cisl perché riteniamo che anche per loro debba prevalere il criterio della selezione democratica interna. Siamo però convinti che la nostra Organizzazione ed il nostro modo di fare sindacato vivono lo stesso problema dell’impresa privata in quanto architettati al maschile e poco “ospitali” per la dirigenza femminile. Il nostro difetto è quello di immaginare l’impegno delle donne nei ruoli dirigenziali con lo stesso sforzo quantitativo degli uomini senza tenere presente che, malgrado tutti i bei discorsi, il carico familiare nel 70% dei casi, oggi, continua a gravare sulle donne, spesso anche lavoratrici. Fra le tante cose che abbiamo bisogno di fare, quindi, c’è l’esigenza di modificare un atteggiamento di tipo culturale nell’approccio con il problema tentando così di riuscire ad esprimere maggiore disponibilità nei confronti di un diverso modo di fare dirigenza per le donne nella Cisl». La situazione del mercato del lavoro in Italia, come già detto, vede un forte impiego di cittadini extracomunitari che, come abbiamo già, sono diventati nel tempo particolarmente preziosi proprio per il mantenimento del nostro sistema economico. «La nostra Provincia è particolarmente attraversata dal fenomeno dell’immigrazione e quindi attenta a tutti i risvolti conseguenti. La Cisl, per tutelare e assistere al meglio i cittadini immigrati ha costituito l’Anolf. Abbiamo già detto dell’alto grado di soddisfazione che c’è in casa nostra per il dato associativo molto buono raggiunto dall’Anolf di Latina. Questo risultato è stato possibile per il lavoro di grande qualità e per l’azione capillare che vengono svolti nel territorio. A Latina l’Anolf è diventato punto di riferimento non solo per i diretti interessati ma anche per le Istituzioni e per le Associazioni datoriali. E’ necessario proseguire nel sostegno dell’attività dell’Anolf di Latina. Il problema dell’adesione all’Anolf da parte dei cittadini immigrati è garanzia di tutela degli stessi, non solo per gli aspetti normativi propri legati alla loro prima esperienza nel nostro Paese ma anche per la esigenza di conoscenza dei contratti e di tutte le norme sulla previdenza e sicurezza sul lavoro». Discorso a parte merita il Progetto Latina (Patto 2015). «Il patto rappresenta per noi un punto fermo per il benessere della nostra comunità locale. Quel patto rappresenta l’elemento di base per la costituzione di specifici tavoli settoriali nell’ambito dei quali devono essere affrontati gruppi di temi e materie più strategicamente connessi allo sviluppo e alla crescita economica, produttiva, sociale della provincia pontina. Ho già avuto modo di dichiarare pubblicamente che la Regione Lazio ha firmato insieme alle OO.SS. il 'Progetto Latina' che non contiene solo l'elenco delle infrastrutture necessarie per il rilancio del nostro territorio, ma è soprattutto un protocollo che detta regole precise sul coinvolgimento delle parti sociali e sulla 'Concertazione' degli interventi che si vanno effettivamente a realizzare. Perciò, non siamo e non saremo affatto disponibili ad accontentarci dei protocolli e – con i colleghi della Cgil e della Uil - abbiamo tutta l’intenzione di svolgere pienamente il nostro ruolo a partire dalla legittima richiesta di verificare puntualmente quale sia lo stato dell'arte delle cose che interessano la nostra comunità. La firma dell’Intesa di programma tra Provincia e Parti sociali, avvenuta ieri, rafforza la attuazione condivisa dei contenuti del Progetto Latina superando i contrasti fra Amministrazione Provinciale e Regione Lazio e riprestando il ruolo di coordinamento in capo alla Provincia. Ho il dovere di cogliere questa occasione per dare atto al Segretario Generale della Cisl del Lazio, Franco Simeoni, ed a tutta la sua Segreteria del lavoro di costante affiancamento politico profuso a sostegno della nostra azione e per il raggiungimento della migliore intesa possibile».

Diana A. Harja


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