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Latina. Quale futuro per i liberali. Giovanni Monterubbiano: «C'è chi vorrebbe all'ombra. Ma noi cercheremo di essere sempre più incisivi»
«Con viva soddisfazione abbiamo preso atto che sono finalmente iniziati i lavori del Consiglio Comunale dopo la pausa elettorale». Scrive il segretario del PLI Giovanni Monterubbiano: «Nel clima di personale insoddisfazione totale per non avere alcun rappresentante presente nello stesso, causa una ricusazione della lista rimasta a distanza di tempo ancor dubbia, abbiamo collegialmente intrapreso la via dello studio di nuove strategie che rendano giustizia alla volontà cittadina maggioritaria che chiede una profonda rivoluzione liberale…Nell’avere già espresso concretamente il supporto alla persona di Vincenzo Zaccheo per la sua elezione a sindaco nel ballottaggio, contrastando inimicizie che siedono nel suo stesso schieramento, riteniamo di avere già data ampia dimostrazione che siamo in grado di rompere l’accerchiamento che vorrebbe confinati i liberali nell’ombra. In prima persona, con una gestione ancor più vicina al territorio dopo lo slancio della presenza lungo il territorio nazionale riconosciutami ultimamente con l’elezione anche a consigliere nazionale ,ho assunto direttamente nel PLI di Latina a partire dal ballottaggio la decisione di condividere con lo staff e gli esperti l’abbattimento di vie e scelte di schieramento rilevatesi fondate sulla falsità di chi chiedeva il sostegno.
Oggi, la città chiede scelte inderogabili e impronosticabili anche e non solo riguardanti la dismissione del sito nucleare, dal quale dipende il concreto avvio di tutta l’economia cittadina, altrimenti ingessata per un turismo che anche a livello comunicativo diventa realisticamente insostenibile…Sono certo che l’uomo Vincenzo Zaccheo, conosca tale preoccupazione ed a lui, prima ancora che alla sua figura istituzionale di Sindaco, esprimo in prima persona la volontà di
aprire presto una tavola collegiale che veda insieme, al di fuori del differente contesto politico, lo studio di una soluzione condivisa con gli esperti del settore…Alla cittadine ed ai cittadini, esprimo l’invito a credere nella figura istituzionale di un sindaco che deve amministrare con la certezza di un sostegno morale condiviso per arrivare a proporre soluzioni credibili a livello nazionale…La divisione della città, alla lunga, non può che nuocere alla crescita di visibilità, arricchendo solo chi vuole speculare per accrescere posizioni personali, giacchè privo di cultura amministrativa e liberale, prendendo spunto da una depressione che si sussegue localmente dalla fine dei crediti agevolati di cui godevamo con la vecchia Cassa del Mezzogiorno. Solo con il rispetto innanzitutto umano, pur nella possibile non condivisione immediata dell’operato, possiamo dimostrare che Latina crede nell’istituzione del Sindaco e pretende altrettanto credito personale per la voglia mostrata nell’incoraggiamento a superare i contrasti, nell’essere una città umanamente viva e sensibile a livello nazionale ed estero».
Andrea Apruzzese
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