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Latina. I primi vagiti del Partito Democratico. Enrico Forte, il presidente nel nuovo gruppo: «Nati dalla confluenza di tradizioni diverse»

«Tutti noi sentiamo forte la necessità di ridare speranza al nostro territorio, di costruire una nuova civicità, di alimentare il senso di responsabilità per fare in modo che il futuro non faccia paura, che il nostro destino non sia l’insicurezza sociale e personale». Spiega il presidente Enrico Forte: «Per questo nasce il Partito democratico, dalla confluenza di grandi storie politiche, culturali, umane; ma il partito democratico non è la pura somma di queste storie. Se lo fosse, o se si raccontasse così, inchioderebbe se stesso al passato. Invece ciò di cui abbiamo bisogno è un partito del nuovo millennio. Una forza del cambiamento libero da ideologismi, aperta ai mutamenti della società. Un partito in grado di attirare tutti quelli che credono nei valori dell’innovazione, del talento, del merito, delle pari opportunità, di quelli che nelle imprese, negli uffici, nelle fabbriche dove lavorano, nelle scuole dove insegnano, sentono di fare qualcosa per il loro paese, di quelli che si impegnano nel volontariato, che fanno vivere esperienze quotidiane e concrete di solidarietà, di quelli che trovano la politica chiusa e che se provano ad avvicinarsi ad essa è più facile che si imbattano nella richiesta di aderire ad una corrente o ad un gruppo di potere, piuttosto che ad una idea, ad un progetto. Il 14 ottobre dovrà nascere in forma nuova un partito nuovo. Nascerà consentendo a chiunque creda in questo progetto di iscriversi e di candidarsi. Associazioni e gruppi, comitati e movimenti, singole persone potranno formare un nuovo partito ed eleggere gli organismi dirigenti e il leader nazionale; è con questo spirito che abbiamo deciso di dar vita a questa associazione, una associazione che declini nel nostro territorio queste tensioni; una associazione che metta all’ordine del giorno dell’agenda della politica grandi questioni irrisolte del territorio: lavoro, infrastrutture, acqua, rifiuti, sanità, sicurezza ed ordine pubblico; che imponga alle forze politiche, imprenditoriali, sociali e sindacali una riflessione in grado di individuare misure concrete per lo sviluppo. Uno sviluppo che faccia uscire la provincia dall’isolamento di questi anni e che la integri con i diversi livelli territoriali, regionale, nazionale e europeo. Il partito democratico dovrà essere nella nostra provincia il partito delle opportunità, in grado di costruire alleanze con le forze civiche e con quei settori della società che nelle ultime elezioni amministrative hanno deciso di non riconfermare la propria fiducia alle forze della casa della libertà. Un progetto ambizioso che potrà affermarsi se tutti sapremo rimetterci in gioco, fuori da sterili riposizionamenti personali e da appartenenze e casacche che contraddicono lo spirito stesso che segna il partito democratico.

Diana A. Harja


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