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Latina. Balle nucleari. Giuseppe Pannone: «Messa a nudo con rapidità e sintesi l'approssimazione assoluta del primo cittadino»

«Quando il ddl predisposto dall’On. Giulio Santagata sulla riduzione dei costi della politica e l’eliminazione delle amministrazioni superflue diventerà legge, si rischia che l’amministrazione comunale di Latina e, soprattutto, la sua Giunta, siano classificati tra gli enti inutili». Scrive Giuseppe Pannone: «L’amministratore della Sogin, con una semplice ma argomentata comunicazione, censura le velleità del sindaco, mettendone a nudo l’assoluta approssimazione con cui affronta i temi più difficili. Si tratta della sicurezza dei cittadini, della salubrità dell’intero territorio, delle prospettive economiche e sociali di un ambito territoriale di assoluta importanza. Nel primo consiglio comunale in cui si affronta un tema delicato, il Primo Cittadino si fa mettere all’angolo ed è costretto ad accettare un documento che si rivela (purtroppo) una mera dichiarazione di intenti. A nulla servono le difese d’ufficio, condite con la lettura di documenti e di pseudo analisi epidemiologiche che costituiscono, visti i fatti, meri pretesti per cercare di nascondere una serie di gaffes e disattenzioni che non hanno alcuna giustificazione. Bisogna avere un po’ di memoria e non mettere a repentaglio la dignità dell’assise comunale. Nella scorsa legislatura il sindaco aveva tentato di raggiungere un protocollo d’intesa che aveva l’unico obiettivo di cercare di appropriarsi di un’area e di un pontile utile solo a poco comprensibili progetti di grandeur del primo cittadino. Quell’atto fu respinto dalla Sogin che venne trascinata in Tribunale ottenendo per ben due volte l’umiliazione dell’amministrazione municipale. La società che gestisce il sito mette in evidenza che le strutture sono esposte ad un progressivo degrado e che la sicurezza delle popolazioni, dei lavoratori, insieme alla tutela dell’ambiente, costituiscono impegni prioritari, non rinviabili. Insomma ci sono gravi ragioni di sicurezza. Allora mi chiedo: il sindaco che cosa ha fatto? Possibile che non conosca la gravità della situazione sottolineata dalla Sogin? Prima del consiglio comunale del 25 ha incontrato i vertici dell’azienda? E gli impegni assunti in campagna elettorale e, prima ancora, in consiglio, che fine hanno fatto? L’impressione è che l’intera maggioranza abbia sempre affrontato il tema con una ingiustificabile leggerezza. Nella scorsa consiliatura furono assunti impegni precisi, venne messa in evidenza la necessità di conoscere dettagliatamente la condizione del sito, per sapere se ci fossero rischi imminenti e quali fossero gli interventi da effettuare, con quali modalità, con quali garanzie e con quali tempi. L’opposizione aveva richiesto anche un vero esame epidemiologico per conoscere il grado di rischio per la popolazione e per l’ambiente. Di fatto non è stato compiuto alcun passo in avanti, tanto che oggi sembra quasi che sia la Sogin, e non il Comune, a dover prendere il coraggio a due mani ed affrontare l’emergenza. Intanto l’amministrazione comunale non ha ancora stabilito quali siano le deleghe. Speriamo solo che tutta questa situazione non induca Zaccheo a costituire un nuovo assessorato, quello delle scorie nucleari, cui potrebbero legittimamente aspirare diversi personaggi».

Andrea Apruzzese


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