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Latina. Spari in centro. Ilaria Zaccagnino (Sinistra giovanile): «Quanto accaduto non va assolutamente sottovalutato»
«Quello che è accaduto nel pieno centro di Latina venerdì sera è un segnale allarmante che non va assolutamente sottovalutato». Scrivono Ilaria Zaccagnino, Emanuele Ingellis e Luca Magliozzi: «Sono anni che la Sinistra Giovanile chiede che non siano ignorati i sintomi di una intensificazione delle attività della criminalità organizzata a Latina e nella sua provincia. Da decenni oramai le commissioni parlamentari sulla mafia e le relazioni semestrali al parlamento della DIA denunciano la presenza di tante famiglie mafiose sul nostro territorio quante sono le organizzazioni criminali storiche del nostro paese.
Qualche settimana fa anche Luisa Laurelli (Presidente della Commissione Sicurezza) e Enzo Ciconte (Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità) hanno pubblicato un’indagine sulla percezione di sicurezza dei cittadini del Lazio. Dall’indagine è scaturito, fra l’altro, che il 67% degli intervistati della provincia di Latina ritiene che, nel territorio pontino, siano riscontrabili significative infiltrazioni della malavita organizzata.
Noi, come gli esperti del settore, riteniamo che oramai le infiltrazioni siano superate e che dobbiamo parlare, per dirla con le parole della commissione antimafia del 2003, di presenza in pianta stabile. In quella stessa relazione veniva evidenziato che le famiglie mafiose e la criminalità indigena avevano stipulato un patto di non belligeranza. La nostra preoccupazione per alcuni fatti di cronaca accaduti negli anni passati, esempio su tutti l’omicidio con tritolo a Latina Lido del pregiudicato Di Silvio, stiano ad indicare una crescita anche della criminalità locale. Tutto questo può far terminare la pax mafiosa e incrementare anche qui a Latina (da sempre caratterizzata dalla tranquillità necessaria per allontanare le forze dell’ordine e riciclare denaro di dubbia provenienza) atti criminali nelle strade creando un pericolo per i cittadini.
Le attività economiche delle organizzazioni criminali nella nostra provincia sono fuori controllo. Il danno per gli imprenditori e commercianti onesti è inestimabile i cui costi ricadono fortemente sui cittadini/consumatori in modo non dissimile dalle regioni storicamente ad alto tasso criminoso.
La politica deve unirsi nel combattere in modo energico la mafia attraverso la trasparenza degli atti amministrativi e, con l’attenzione che merita, facendo pulizia all’interno dei partiti politici, distinguendo le colpe giudiziarie da quelle politiche.
Noi siamo in prima linea da sempre per combattere le infiltrazioni o la contiguità dei nostri dirigenti alla criminalità organizzata. E porteremo questo bagaglio di idealità nel partito Democratico con un codice etico che ridia alla politica la vitalità e l’importanza che merita.
Chiediamo ancora una volta che le istituzioni locali e le forze dell’ordine non tentino nuovamente di minimizzare l’accaduto come nel passato, ma che, come chiede quel 67% dei cittadini della nostra provincia, si inizi una seria indagine per la lotta alle mafie che agiscono sul nostro territorio.
Andrea Apruzzese
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