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Gaeta. Riaprire lo Srai, l'invito di Ranucci a Raimondi. «Un centro di rilevanza nazionale, unico nel suo genere nel territorio»
Il consigliere forzista Pasquale Ranucci pone l’attenzione sul Servizio Residenziale per l’Assistenza all’Infanzia, meglio noto come SRAI. Dello SRAI in molti stanno parlando e scrivendo, ma intorno alla questione regna molta confusione. La struttura di Gaeta, unica nello specifico per le province di Latina e Frosinone, ha sede in Gaeta via Amalfi, 4. La Regione Lazio ha indicato lo SRAI di Gaeta come centro residenziale di rilevanza regionale e nel Lazio è una delle poche strutture in grado di accogliere bambini neonati abbandonati. In effetti i minori ospitati provenivano da tutta la regione e, in alcuni casi, dalla Campania. Di fatto, oggi il servizio è stato sospeso dal Sindaco Raimondi: esistono note del comune di Gaeta che attestano ufficialmente la sospensione del servizio. Ma di quale servizio parliamo: “ci chiediamo questo – afferma Ranucci – in funzione del fatto che la struttura residenziale, di cui molti, fortunatamente, ignorano l’esistenza, per la collettività cittadina, non rappresenta alcun riferimento significativo. Il servizio di ospitalità per adulti (gestanti) e minori (femmine da 0 a 18 anni, i maschi da 0 a 10), può accogliere fino a venti persone divise in due aree una per gli adulti e l’altra per i bambini”.
Lo SRAI, ex C.A.M.I., è un istituto fondato dall'Opera Nazionale Maternità ed Infanzia nel 1975. L'istituto, oltre ad accogliere minori abbandonati o orfani, era pure sede di una scuola per puericultrici. Con lo scioglimento dell'O.N.M.I. il servizio è stato rilevato dalla Provincia di Latina, che lo ha gestito sino al febbraio 2002. Dal 1 marzo 2002 il servizio è stato trasferito al Comune ai sensi della legge regionale n° 40 del 2001. La struttura, organizzata in una palazzina di 3 piani di cui solo uno è destinato agli ospiti, disponeva di soggiorni, mensa, cucina, giardino, locali per il personale, lavanderia e stireria. Il personale impiegato si componeva di un coordinatore, 11 puericultrici, 2 unità di personale ausiliario, 1 cuoco. Tutto questo meccanismo specificatamente legato al principio “civico” di SUSSIDIARIETÀ si è inceppato per esclusiva volontà del neo sindaco Raimondi. “Questa scelta politica della Giunta Raimondi si configura – tuona Pasquale Ranucci – come interruzione di pubblico servizio di assistenza che si pone in una dimensione di assistenzialità sovracomunale e sovraprovinciale. Certo le difficoltà economiche dell’ente comunale sono palesi, ma interrompere un servizio di assistenza, solo perché era finalizzato a chi non ha voce, a chi forse non è del nostro territorio, a chi non può dare un contributo in termini elettorali e mi fermo qui! - Continua Ranucci – L’Amministrazione provinciale di Latina si è sempre mostrata vicina allo SRAI di Gaeta, tanto che in questo momento, contrariamente da quanto affermato attraverso la stampa, sta anticipando somme non necessariamente a carico dell’ente provinciale: solo per non far interrompere il servizio di interesse sociale, ha sempre perseguito la strada del dialogo”. Il forzista Ranucci asserisce “Il sistema pubblico ed in particolare l’ente locale ritengo che debba creare sinergie per realizzare una rete di protezione, di opportunità e di garanzie volte al pieno sviluppo dei singoli ed al sostegno dei progetti di vita delle persone e delle famiglie”.
L’ente locale deve essere promotore di un sistema di diritti di cittadinanza e di pari opportunità, la struttura pubblica deve predisporre specifici programmi e percorsi di sostegno, anche personalizzati, in favore di situazioni di particolare disagio ivi comprese quelle conseguenti a provvedimenti giudiziari; l’istituzione deve promuovere attività di tutela, assistenza e consulenza a sostegno dei componenti del nucleo familiare, dei minori orfani o comunque privi dell’assistenza dei genitori, delle vittime della violenza anche sessuale, nonché dei minori sottoposti a maltrattamenti, abusi e abbandoni o al bambino vittima di violenze familiari.
Ma Pasquale Ranucci, vuole sottolineare il principio fondamentale di sussidiarietà dell’ente comunale: “mi viene in mente lo slogan tormentone della campagna elettorale del candidato a sindaco Raimondi uno sviluppo uguale per tutti è possibile. Questo slogan, forse Antonio Raimondi l’ha già dimenticato, sperando che nessuno abbia mai bisogno di un servizio di assistenza come lo SRAI”. Continua ancora Ranucci: “a pensare che molti bambini durante la campagna elettorale indossavano maglie con la scritta se io potessi voterei Raimondi e oggi c’è una chiusura proprio verso l’infanzia, quella più debole, quella che non ha voce, quella che non è portatrice di interessi alla vista di tutti”. il consigliere Forzista Ranucci invita l’amministrazione “civica” e sottolinea CIVICA, al ripristino dello SRAI in un ottica di assistenza a quelle fasce più deboli che fanno comunque parte di quelle politiche di sviluppo tanto auspicate in campagna elettorale. Nel contempo Ranucci suggerisce al sindaco Raimondi di realizzare un tavolo di concertazione tra Comune di Gaeta, Provincia di Latina e Regione Lazio per trovare soluzioni adeguate o di adire le vie legali, qualora ritenga di essere nella ragione, per chiarire finalmente questa diatriba in essere che non deve avere una ricaduta sulle fasce deboli che spesso sono le più bistrattate.
Andrea Apruzzese
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