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Latina. Precarietà, giro di vite. Alessandro La Noce: «I giovani, un esercito di servi della gleba con la vita appesa al caso»
Alessandro la Noce, esponente della Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo, spiega le perplessità rispetto al pacchetto di misure sullo Stato sociale.
La Noce ricorda innanzitutto come la lotta alla precarietà sia stato lo slogan dell’Unione, e nota come nei fatti l’ultima proposta del governo non aggredisca l’ingiustizia dove nasce e si sviluppa, per esempio con l’eccesso di contratti a termine ripetuti all’infinito, con il mantenimento dello staff leasing e con il non voler mettere mano alla definizione di lavoro parasubordinato, ma punti semmai a curare poi la vittima della precarietà.
Di fatto così, fa notare l’esponente politico, anche nella maggioranza di centrosinistra si finisce per accettare la precarietà del lavoro come condizione oggettiva e situazione insuperabile, per cui si fanno proposte di ammortizzatori sociali, al punto che con ironia potremmo addirittura sostenere che il protocollo sottoposto al sindacato costituisce una buona proposta nella logica assistenziale posta sotto un mondo fatto di cattiva occupazione.
Intendiamoci prosegue La Noce, personalmente non ritengo, come sostiene una parte della sinistra radicale, che questo Governo continui nella politica del Governo di centrodestra, registro infatti uno sforzo sul part-time, sull’apprendistato,ecc., (anche perché peggiorare l’esistente sarebbe stato oggettivamente difficile), ma vedo un nodo culturale e politico non sciolto, un’ambiguità che con la mediazione rappresentata dal programma dell’Unione si riteneva superata e che invece pesa tutta sulle ali di un Governo che fatica a delineare un progetto coerente con le aspettative di chi lo ha votato.
«Allora il tema della precarietà può diventare il tema su cui si misurerà la tenuta e le prospettive di questa coalizione, e, dopo le recenti uscite di alcuni esponenti del nascente PD, anche il tema su cui si misurerà la capacità della sinistra politica e sociale a tenere ancorato ad un sistema bipolare parte importante dell’attuale maggioranza di Governo.
In autunno, anche nella nostra provincia, i lavoratori saranno chiamati a dire la propria su un accordo che interviene sui capisaldi della convivenza sociale e anche i partiti della sinistra dovranno fare responsabilmente consapevoli che il vero attacco all’autonomia del sociale è avvenuto sul versante più forte: quello del mercato del lavoro e della lotta alle precarietà anche e soprattutto per il valore simbolico e per le contraddizioni politiche che tale tema genera alla sinistra della coalizione. Come socialisti europei con la nostra iniziativa incalzante manifestiamo la volontà di rendere questo governo coerente con gli impegni assunti, più forte, incisivo e coeso».
Andrea Apruzzese
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