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Latina. Scuola di Magistratura. Giuseppe Di Rubbo, Cesare Bruni, Giancarlo Palmieri: «Contro lo scippo di Mastella riproponiamo l'idea»
Le recenti notizie apparse sulla stampa locale hanno riproposto all'attenzione dell'opinione pubblica la questione della Scuola di Magistratura assegnata in un primo momento a Latina e successivamente revocata dal Ministro Mastella unitamente alla sede di Catanzaro.
Le riflessioni evidenziate dall'organo di stampa necessitano di alcune doverose precisazioni al fine di restituire correttezza a comportamenti e fatti che hanno contraddistinto l'azione del governo e delle forze politiche che sorreggono l'Amministrazione Comunale di Latina.
Il sindaco Zaccheo precisano che :
in ragione della candidatura avanzata dal Sindaco Zaccheo in data 07.11.2005, e della relativa sinergia istituzionale che ha visto l'impegno dell'allora Vice Premier Fini, del Ministro Castelli e del Sottosegretario Valentino, fu indicata con Decreto Interministeriale del 27.04.2006 quale sede centrale della Scuola Superiore della Magistratura in ragione del Decreto Legislativo 30.01.2006 n. 26.
Tale indicazione Ministeriale fu preceduta dalla formale disponibilità dell'Amministrazione Comunale a reperire un idoneo immobile da destinare alla Scuola Superiore della Magistratura e da ben due sopralluoghi di tecnici del Ministero della Giustizia che riferirono sulla compatibilità logistica di Latina alle necessità prospettate dal Ministero, per altro ritualmente finanziata.
Nella fase attuativa del predetto Decreto Interministeriale è intervenuto il Decreto di Revoca del Ministro della Giustizia On. Mastella del 30.11.2006 che ha spostato la sede di Latina nella Provincia di Firenze e la sede di Catanzaro nella Provincia di Benevento, con delle argomentazioni che appaiono fortemente contraddittorie e soprattutto carenti dal punto di vista oggettivo.
È altresì opportuno rilevare che l'Amministrazione Comunale è venuta in possesso di tale decreto e dell'intero iter procedimentale soltanto in forza dell'istanza di accesso presentata in data 05.03.2007 presso il Ministero della Giustizia.
È importante sottolineare inoltre che l’approvazione del disegno di Legge sulla riforma dell’ordinamento giudiziario così come successivamente approvato dal Parlamento, ha prodotto la sostituzione del 5° comma dell'art. 1 del D.Lgs del 30.01.2006 n. 26, facendo venire meno sul piano squisitamente tecnico ogni possibile interesse ad una eventuale azione giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale.
Le forze politiche (gruppi consiliari) precisano che:
L’azione delle forze politiche sottolineano che attribuire alla Città di Latina una delle tre sedi della Scuola Superiore della Magistratura non sia stato un fatto occasionale ma costituisce una precisa azione politica istituzionale portata avanti con determinazione dalla Maggioranza di Governo di questa Città.
La decisione immotivata del Ministro Mastella di togliere a Latina e all'intera Regione Lazio un così prestigioso riconoscimento, nel silenzio più assoluto sia delle categorie professionali che delle forze politiche di opposizione, ha visto soltanto il Comune di Latina e la Provincia di Latina assumere iniziative, anche se diversificate nei modi, che hanno portato alla ribalta dell'opinione pubblica un problema che altrimenti sarebbe passato nel silenzio più assoluto. Non è un caso che chi oggi vuole far emergere una colpevole condotta dell'Amministrazione Comunale nella questione della Scuola Superiore della Magistratura si è trovato nelle ultime elezioni amministrative ad affiancare l'UDEUR partito di riferimento del Ministro Mastella.
Inoltre l'approvazione della Legge n. 111 del 30.07.2007 e le modifiche apportate al D.Lgs del 30.01.2006 n. 26 rende necessario da parte del competente Ministero di provvedere ad un nuovo decreto Interministeriale per la individuazione della sede della Scuola Superiore della Magistratura, ed in tale contesto l'Amministrazione Comunale di Latina intende riproporre con forza la propria candidatura per ospitare una delle tre sedi, in quanto ritiene di poter offrire tutte le condizioni ed i requisiti di natura logistica per soddisfare le esigenze del Ministero, e ritenuta già idonea dai tecnici Ministeriali in sede di istruttoria dell'originario decreto del 27.04.2006.
In tale ambito chiediamo sin da ora sia alle Forze di opposizione di farsi carico presso i rispettivi esponenti di Governo per sorreggere tale candidatura, e sia alle Forze Professionali e di categoria di uscire dal silenzio e spingere per il raggiungimento di quello che riteniamo un progetto realizzabile così come già condiviso dal Presidente della Giunta Regionale del Lazio On. Marrazzo alla presenza dell'ex Assessore Ranucci.
Andrea Apruzzese
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