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Latina. Pd, più attenzione al dibattito politico. Giorgio De Marchis: «Colombo vuole imitare l'omonimo tenente. Ma ha preso un granchio»
Apprendo con grande soddisfazione le parole del Segretario Comunale della Margherita Luca Colombo che si dichiara favorevole alla costituzione del Comitato comunale del Partito Democratico di Latina. Per la prima volta dopo due anni, la Margherita di Latina, compie un deciso passo in avanti aprendosi finalmente ad una prospettiva comune più consona alla prospettiva del PD.
Sono convinto che il Comitato Comunale del PD, che non è, come noto, un organismo dirigente, potrà rappresentare per coloro che vivono la politica fuori dai partiti e per coloro che si sono candidati nelle ultime elezioni amministrative e che non trovano più interlocutori un valido strumento di partecipazione da protagonisti nella scena politica cittadina.
Gli unici motivi che mi hanno spinto a svolgere una riflessione pubblica sono individuabili nella necessità di riprendere con forza l’iniziativa politica e di allargare il campo della partecipazione a forze sociali che vadano oltre gli stretti confini dei partiti.
Mi dispiace che Colombo abbia visto dietro queste affermazioni un intento polemico. Il segretario della Margherita, forse per desiderio di emulazione dell’omonimo Tenente, si è lanciato nella ricerca di un movente che francamente non esiste e, a differenza di Peter Falk ha preso un bel granchio.
Tuttavia il tono polemico, questo si, della risposta mi offre l’opportunità per ribadire e suggerire allo stesso Colombo alcuni temi che dovrebbero costituire l’agenda politica-amministrativa sulla quale il centro sinistra di Latina dovrà ricostruire la propria credibilità alla ripresa dell’attività e che dovrebbero essere preventivamente dibattuti dal Comitato Comunale del PD.
Penso alle questioni urbanistiche aperte, come il Piano della Marina oppure il Piano di Recupero del Centro storico, che dovrà essere portato in aula nei mesi prossimi, oppure alla battaglia per il diritto alla casa e per l’ERP negata dalla destra locale.
Un altro tema fondamentale sarà quello del costo della politica, una iniziativa sulla quale il PD si giocherà molte delle sue chance di credibilità. A Latina dovrà essere messo in relazione con la folle proposta di Zaccheo di allegare la Giunta a 14 assessori. Sarà importante poi discutere all’interno del PD di problemi legati all’etica ed alla morale, su questo vorremmo un confronto con le componenti cattoliche in merito alla istituzione del registro delle Unioni Civili, sulla falsariga di quello approvato a Formia, sul quale vorremmo trovare un terreno di confronto comune per lanciare una campagna cittadina.
Ed infine, ma non per ordine di importanza andrà aperta in autunno una grande vertenza sul fallimento delle grandi opere, costringendo il centro destra e Zaccheo a dire, una volta per tutte, la verità su questioni scottanti come il caso Terme che qualcuno ha voluto archiviare con troppe fretta.
Senza dubbio ci sarà molto da discutere ma penso che lo potremo fare insieme senza alcun pregiudizio.
Infine vorrei dire che non condivido assolutamente la posizione di Colombo in merito alla sterile e stucchevole polemica sulla visibilità dei singoli e sul personalismo. Colombo dimentica che in questi ultimi anni il centro sinistra è esistito a Latina soltanto grazie alla visibilità, all’iniziativa politica dico io, di alcuni Consiglieri, anche della Margherita, che si sono caricati sulle loro spalle anche il lavoro politico di competenza dei partiti svolgendo un ruolo di supplenza per il quale non erano obbligati, tale servizio andrebbe riconosciuto e non denigrato.
Invito Colombo a prestare maggiore attenzione ai temi reali del dibattito politico, quelli che interessano la gente riprendendo con forza l’iniziativa politica inviando all’esterno messaggi unitari, un’iniziativa latitante da troppo tempo come ci ricorda il misero 22% racimolato dal centro sinistra alle ultime amministrative.
Andrea Apruzzese
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