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Latina. Pd, il dibattito. Giuseppe Pannone: «Dobbiamo incontrare la gente, non incartarci su questione nostre interne...»

Sul P.D. si è aperta una polemica tutta a mezzo stampa che appare poco comprensibile, soprattutto per chi il percorso della nascita del nuovo partito lo segue dall’esterno con la “tentazione” di parteciparvi. La richiesta della creazione di un comitato cittadino è del tutto legittima, sta nelle cose e, d’altronde, in quasi tutte le realtà italiane (ed anche in qualche comune della nostra provincia) sono stati costituiti i comitati. Certo, ciò è stato possibile, o quantomeno più facile, laddove l’obiettivo del P.D. è stato preceduto dalla creazione dell’Ulivo, per il quale, di fatto, nella nostra provincia non sono state neanche gettate le basi. Complessivamente la polemica mi sembra poco interessante e alcune delle considerazioni svolte appaiono pretestuose. Tra meno di 50 giorni verrà eletta l’assemblea costituente del P.D.: invocare solo oggi la costituzione del comitato cittadino con l’elezione diretta sembra più un metodo per glissare il problema, dato che sino ad oggi poco si è fatto per un dialogo tra i partiti e con gli elettori. D’altra parte una opposizione troppo individualistica è anche il frutto dell’assoluta ed antica mancanza di reale collegamento tra gruppi consiliari e partiti, figuriamoci con la base elettorale! Se il P.D. vuole realmente presentarsi come credibile alternativa di governo nel territorio provinciale deve affrancarsi dai metodi burocratici ed autoreferenziali cui fino ad oggi si è ispirato, magari considerando che chi è stato eletto ha raggiunto l’obiettivo anche grazie all’esistenza di una formazione politica, che non vi è una semplice nomina o un mandato in bianco, ma una delega sulla base di un percorso politico programmatico. Insomma, il Partito Democratico o sarà cambiamento o non sarà nulla. Per questo ho parlato dell’appuntamento del 14 ottobre come un “giro di boa”, un’occasione irripetibile per costruire un nuovo rapporto non solo tra i partiti che in esso si fonderanno, ma anche per ritornare alla politica come forma di partecipazione e trasparenza. Di temi su cui confrontarsi per costruire una posizione omogenea, comprensibile e coerente ce ne sono a iosa; dalla questione della marina di Latina all’aggressione del territorio, dalle servitù al sistema di raccolta dei rifiuti, dall’aumento ingiustificato dei tributi locali alla lievitazione dei prezzi per i beni di prima necessità, dall’allarme criminalità al sistema della mobilità urbana ed extraurbana, dalla precarizzazione del lavoro al sistema produttivo ed imprenditoriale in crisi, e via dicendo. Di questi argomenti mi piacerebbe che il progetto del P.D. in provincia di Latina si facesse carico, per dimostrare non solo che il centrodestra è incapace di amministrare il territorio e sta dilapidando il patrimonio comune, ma, principalmente, che esiste una possibile alternativa, capace di comprendere le questioni che preoccupano i cittadini e di immaginare delle soluzioni concrete, in grado di governare il territorio sulla base delle capacità dei singoli uniti da una visione chiara e da un programma condiviso e realizzabile. Tutto il resto rischia di apparire come mero esercizio retorico.

Andrea Apruzzese


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