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Latina. La sfida rivoluzionaria di Zaccheo. Sarkozy in Francia ha invitato con sé le migliori intelligenze. E allora diamo un posto a De Marchis
Ieri mattina Edmondo Berselli su La Repubblica si domandava come mai il Presidente Sarkozy è riuscito a chiamare a sé le migliori intelligenze di Francia, prescindendo dall’appartenenza politica, ed europee per cambiare “Lo Stato”. Il pretesto era la scelta fatta dal Presidente francese di chiamare Franco Bassanini e Mario Monti ad aiutarlo a cambiare le regole del gioco in Francia e quindi in Europa. Anche qui saltando la questione dell’appartenenza. Noi su queste colonne a luglio invitammo Zaccheo ad essere audace, ma l’invito si protrebbe estendere a Cusani che si avvia verso la fase di verifica elettorale nel 2009.
Suggerimmo allora di chiamare dentro l’amministrazione personaggi come De Marchis, Massimo Passamonti, per riprendere, o proporre un processo di cambiamento profondo di Latina. La nostra città dovrebbe diventare quello che non è mai stato: una capitale. Per farlo ha bisogno di intelligenze, ha bisogno di osare e anche di ricucire tutti i pezzi della sua storia, anche quelli interrotti. Sarkozy chiama al ministero degli esteri il socialista Bernadr Kouchner, chiama Fritz Lang al suo seguito, Zaccheo già aveva chiamato il socialista Rosolini, dovrebbe solo fare il passo successivo. Un governo che resta politico, di centro destra, ma che diventa catalizzatore della riforma pontina. Un terreno comune su cui realizzare poi il ritorno alla dialettica politica normale e conflittuale. Nella giunta comunale di Latina sarebbe utilissimo un personaggio, per uscire dai citati come Domenico Guidi, in grado di mangiare pane e delibere, in grado di portare dentro Latina quella gente dei Lepini che il “finestrismo” ha negato o escluso, facendo regredire Latina da capoluogo di provincia a enclave chiusa tra Borgo Faiti e il mare. Ci vuole il coraggio di cambiare perché altrimenti la battaglia politica con Roma non si perde, nenache si combatte. Su queste colonne qualche giorno fa Massimo Passamonti ricordava il pericolo che come già avvenuto ad Aprilia, anche Latina e Cisterna diventassero periferia romana, rammentava che l’autostrada Roma Latina solo questo poteva significare e avere come conseguenza. Un pericolo reale e grave perché significa la perdita dell’identità stessa dell’area pontina e il problema dell’identità non è un problema di Fazzone o di Zaccheo o di Moscardelli è il problema di tutti noi. Tutti noi dobbiamo riuscire a ragionare e a essere capaci di presentarci ai romani con i nostri bisogni, non ad accogliere le ricadute di quelli che i romani hanno verso di noi. L’autostrada Roma Latina serve agli abitanti della capitale per arrivare in fretta al Circeo, non serve alla nostra economia che ha bisogno di portare le merci in Europa. Per questo Zaccheo dovrebbe fare proprio il modello del Presidente francese, audacia e capacità di pensare al di là dell’esistente. Non vuole fare assessori i suoi avversari o i coloro che non sono organici alla sua parte politica? Faccia un comitato di saggi, si inventi un gruppo di studio per l’identità pontina faccia qualcosa affinché siamo in tempo o rischieremo semplicemente di morire e anche in modo poco orgoglioso. Zaccheo è stato a Ponza, si è riposato, è al secondo mandato, deve alzare il tiro, deve stupire i suoi i concittadini, deve fare quella cosa per cui è nato, la rivoluzione dell’identità pontina, altrimenti? Facciamo domanda a Roma. A Walter Veltroni per accoglierci come ennesimo municipio romano.
Lidano Grassucci
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