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Latina. Pd, teoria e tecnica di una costruzione. Omar Sarubbo: «Un partito nuovo e aperto è possibile. Per dare scacco matto a queste destre»
«Si sta aprendo in Italia una stagione di grandi novità politiche oltre che economiche e sociali». Scrive Omar Sarubbo: «La nascita di un nuovo partito porta dentro di sé due spinte antitetiche. Una aperta su nuovi scenari e nuove prospettive e l’altra di chiusura legata ad interessi consolidati, modi di pensare superati, sopravvivenza e destini dei singoli uomini. Nel momento più basso della fiducia che i cittadini hanno nei confronti dei partiti, tanti uomini e tante donne si stanno interrogando sul senso della politica, sul significato della democrazia, sulla laicità dello Stato, sulle crisi finanziarie che caratterizzano l’economia globalizzata, sulle riforme di cui ha bisogno uno stato moderno: la scuola, la sanità, la giustizia, la pubblica amministrazione. Tutti i cittadini devono poter partecipare a questo processo di crescita collettiva che deve avvenire in ogni comune della nostra penisola.
Anche per questo a Latina dobbiamo dare vita in pochi giorni al Comitato Comunale del Partito Democratico impegnando DS, Margherita ed altri al compito di promuovere iniziative che diano vita ad un processo di reale dibattito e coinvolgimento sia sulle tematiche di carattere generale che quelle specificamente locali.
Per noi il momento centrale di analisi e riflessione cui saranno chiamati iscritti, simpatizzanti osservatori e cittadini, sarà la Festa dell’Unità che si terrà dal 7 al 16 Settembre.
Qui alcune puntualizzazioni importanti devono dare il senso di come i democratici di Sinistra interpretano e danno significato alla nascita del nuovo Partito Democratico.
Vogliamo far crescere la consapevolezza che la partecipazione al processo democratico permette di incidere, di crescere, di dare ad ognuno la possibilità di contribuire con le competenze e con la passione a trovare le decisioni ottimali. In questo ambito non serve un partito che giuri sulle singole soluzioni, ma un partito che proponga nuove forme di discussione e di concorso alle decisioni, cioè nuove procedure. Le elezioni primarie del 14 Ottobre devono servire proprio a rispondere a questa esigenza. Siamo consci che oggi tanti saperi e tante conoscenze stanno al di fuori dei partiti ed è necessario saper ascoltare e coinvolgere tutti coloro che possono contribuire ad elevare la qualità della discussione.
Il nuovo partito democratico si deve fare promotore di un’operazione di trasparenza nella pubblica amministrazione e in tutte le istituzioni sostenute dal denaro pubblico, un’operazione “casa di vetro”. Rimane scandalosa la vicenda di Acqualatina con il Presidente e il consiglio di amministrazione che percepiscono compensi abnormi come prassi di una “normale” spartizione politica. Dobbiamo promuovere una società che tenga sotto controllo i rapporti tra poteri economici e politica. Una società le cui regole non permettano la formazione di rendite di posizione. Una società in cui il rischio imprenditoriale sia premiato, e cosi anche il merito e il successo in ogni campo di attività, ma il premio non sia lasciato degenerare in monopolio o rendita. In cui gli strumenti di controllo siano certi e attivamente esercitati da soggetti autonomi rispetto alla politica.
Nelle prossime settimane ci faremo promotori di iniziative di controinformazioni che mettano a nudo le lobby che continuano ad annidarsi dentro le pieghe della realtà pontina. Non si spiegherebbe altrimenti la vicenda della sanità pontina con il sistema diffuso di raccomandazioni dove probabilmente tutti sapevano ma nessuno parlava.
Vogliamo portare dentro il partito democratico le migliori tradizioni riformiste dei socialisti e comunisti che la nostra provincia e il nostro comune hanno espresso attraverso lo spirito solidaristico e lo schierarsi con i più deboli, mettendo in campo i valori della laicità, della tolleranza e della multiculturalità, della pace e della giustizia; che sono valori condivisi anche dalla migliore tradizione cattolica.
Il centro sinistra a Latina è oggi chiamato a contrastare non solo la maggioranza di governo ma anche una destra di opposizione che ha dimostrato di interpretare il disagio dei cittadini di fronte ad una azione amministrativa che si muove al limite delle regole e che mette in campo il peggior armamentario che la politica conosce, dai trasformismi alle spartizioni. Consapevoli che anche i nostri limiti politici hanno determinato questa condizione, non ci fermiamo ma anzi vogliamo investire nella formazione dei gruppi dirigenti nuovi del partito Democratico. Va praticato un rinnovamento vero (a partire da noi stessi) di cui sentiamo un gran bisogno e va scongiurata l’insidia dell’autoreferenzialità della politica aprendo le porte a tutte le forze buone che in questa città vogliono un cambiamento reale della gestione amministrativa».
Andrea Apruzzese
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