Venerdì 02/05/2025 
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Latina. Amarcord. Quei tipi come Zazą, che sballo. Piccolo viaggio in una memoria condivisa che contribuisce a fare la storia di una cittą

La scomparsa di Salvatore Minenna ha fatto riscoprire la Latina di una volta. Tanti personaggi genuini che riempivano le nostre giornate gioiose. Antonio era un non vedente molto furbo che dialogava con i commercianti di corso della Repubblica, suoi grandi amici. "Zazą il limonaro e i famigerati buchi al cartone erano un cult. Ha fatto una brutta fine, cadendo dal treno a Latina Scalo. Antonio era anche lo scaccia-malocchio cieco che girava tra i banconi del mercato del martedģ. Tutti ricordano Zazą, all’anagrafe Gerardo Tedesco, che vendeva limoni presso il mercato coperto (famigerato per l'attitudine ad armeggiare con la terza gamba, e che gamba) e, nella stessa struttura del centro, Antonio, il non vedente, augurava buone cose a tutti in cambio di qualche spiccio, da porre in una scatola di sardine. Erano troppo simpatici. La vita passa e passano i ricordi ma sicuramente Salvatore il bruscolinaro continuerą a fare il sindaco e il vigile urbano in paradiso. Cerchiamo di lasciare ricordi felici per chi verrą dopo di noi. Non c'era persona che non lo conoscesse a Latina, un mito. Grande Salvatore amico di tutti, le tue frasi tipiche non le dimenticheranno mai: “Oh, quanto amici!”, oppure “ce l’hai?”, chiedendo due spicci per un bicchierino.. Le sorelle Pesce Pesce risiedevano in via Neghelli, dalle parti di piazza Roma. Urlavano cose incomprensibili quando litigavano in mezzo alla strada, si formava un capannello di gente incuriosita. Pino Radiolina abitava alle Gescal, tragico il suo attaccamento alla radio: la sua mente fu sconvolta dal suicidio del fratello, e nella stanza c'era una radio che suonava quando lo trovņ. Pino ogni giorno si recava alla Lert Lazio, in via Isonzo, per comprare le batterie della radio. UFO indossava strani pantaloni a livello inguinale mentre passava sulla Lambretta in piedi a braccia larghe. Passava davanti il bar Jolli e gridava ai giovani zazzeruti seduti ai tavolini: , lo chiamavano anche Bepi Castagna. Di Salvatore Minenna, il fratello di Franco, ricordo i trionfali giri di campo con la fascia tricolore nell'intervallo delle partite del Latina con il pubblico in piedi ad applaudire, prometteva che al prossimo Carnevale avrebbe sparato in piazza del Popolo la neve artificiale. I due fratelli essiccavano i bruscolini sul balcone in via Adua, a piano terra. A mezzogiorno non ne trovavano nemmeno uno. Sparivano tutti. Ova bazzicava ai giardinetti pubblici su una carrozzella, aveva montato astutamente uno specchietto retrovisore per ammirare le bellezze femminili dal basso. Un genio. Alfonsino era detto simpaticamente , suonava la trombetta della sue bici ad ogni incrocio stradale. Il barbiere Walter Bulgarelli, in piazza della Libertą, ogni volta che assumeva un lavorante lo faceva esercitare sul volto di Alfonsino.

Paolo Iannuccelli


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