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Fondi. Piazza de Gasperi, chi rema contro. Gino de Arcangelis: «Quelli del diessino Bruno Fiore sono argomenti triti e ritriti...»
Non dieci, ma un mare di interrogativi, afferma l’assessore Gino de Arcangelis, potrei controbattere nei riguardi del segretario diessino Bruno Fiore, per mettere a nudo una condotta politica e amministrativa sempre avversa ad ogni ipotesi di sviluppo della città e che nei confronti di un approccio tendente ad individuare le vere cause e le giuste soluzioni dei problemi in questione egli preferisce ricorrere, come d’uso, ad un armamentario ormai logoro e incapace di suscitare interesse e consenso.
Le domande che egli pone riguardo ai lavori e ai parcheggi inerenti la nuova sede comunale ed il progetto di Piazza De Gasperi, in termini di scandalosi profitti ed affari per l’associazione d’impresa e di sottrazione di posti per aree di sosta, misurano l’incapacità culturale e politica di considerare e valutare la complessità del tema del traffico e delle aree di sosta, quale spettro che si manifesta con un ritmo sempre più vertiginoso a seguito delle mutate condizioni sociali, di tipologie di gerarchie di valori prevalenti e diffusi nella società, di distorti usi e abitudini che solo un insperato diverso e radicale approccio culturale può contribuire a rimuoverne le cause generatrici. Non la disponibilità di poche decine di posti auto in più facendo leva altresì sul relativo costo della sosta, che invece contribuisce a rafforzare una distorta modalità d’uso privato.
Una polemica pretestuosa, inutile e perfino noiosa, come quella che stancamente si protrae da parte del segretario diessino su di un conteggio di poche decine di aree di sosta e sul loro relativo costo, enfatizzando al contempo profitti e presunti affari miliardari per l’associazione d’impresa appaltante, perdendo di vista l’utilità della costruzione della nuova casa comunale che fa risparmiare alle casse comunali ingenti risorse finanziarie sborsate invece per decenni per pagare gli affitti ai privati, a causa della incapacità e della miopia delle passate amministrazioni, compresa quella amica di Bruno Fiore che ha governato per circa 15 anni il Comune di Fondi e compresi gli attuali alleati che hanno amministrato sin dal dopoguerra, nel dotare Fondi di una nuova casa comunale.
Dopo aver inutilmente e colposamente fatto pagare alle famiglie fondane fior di milioni e milioni di lire per circa un quarantennio, al momento in cui si pone fino a tale scempio di risorse dotando la città di servizi nuovi e moderni, si pretende di fare i conti della serva in tasca all’associazione di imprese che attraverso il loro apporto di capitale di circa otto milioni di euro, la metà del totale, ed il loro notevole apporto d’impresa di decine di lavoratori e ditte impegnate per tre anni, con riflessi positivi su lavoro e occupazione, sono dedite alla costruzione di tali importanti strutture.
Le domande del diessino Bruno Fiore sono il riflesso di una concezione che avversa lo sviluppo, la crescita, il legittimo profitto che consegue dal legittimo investimento e dal sacrosanto lavoro, dai diritti riconosciuti dal nostro ordinamento giuridico all’iniziativa privata.
La poca attenzione e la pressocchè totale mancanza di consenso che le argomentazioni e le quotidiane apparizioni sulla stampa del diessino Fiore suscitano, è mostrato altresì dalla scarsissima partecipazione su tali problematiche all’incontro promosso circa un mese fa dal suo partito presso il Chiostro comunale, nonostante le centinaia di lettere e inviti a partecipare.
Credo che sia ora di cambiare tono e registro da parte dei dirigenti diessini locali, conclude l’assessore Gino de Arcangelis. Ne gioverebbe il confronto politico e sarebbe di concreto aiuto all’attività amministrativa che richiede sempre una capacità di dialogo costruttivo nell’interesse dell’intera comunità.
Andrea Apruzzese
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