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Sermoneta. Cantieri d'Arte. Francesco Gigliotti: «Quest'anno abbiamo voluto approfondire il rapporto tra teatro, gesto, corpo e musica»

Ai microfoni di Parvapolis Francesco Gigliotti, regista dello spettacolo ‘L’Histoire du Soldat’ di Igor Stravinsky, messo in scena al Belvedere di Sermoneta nell’ambito del Cantiere di Teatro d’Arte, giunta all’ottava edizione. Si tratta di un primo studio che verrà completato l’anno prossimo in collaborazione con il Campus. Pubblico numeroso sulle scalinate della suggestiva piazzetta sermonetano che ha tributato un caloroso applauso alla Compagnia Opera Prima, da anni ben radicata nel territorio pontino. Una messa in scena nei canoni della commedia dell’arte, con un rigoroso studio gestuale e sincronismo di parola e corporeità ben evidenziati sulla scena. “Quest’anno il tema è dedicato al rapporto fra musica e teatro. L’histoire du soldat è lo spettacolo inaugurale di questa rassegna. L’idea è quella di continuare a lavorare perché è un work in progress. Abbiamo presentato solo la prima parte della suite -che è di 25, 30 minuti- per dare un’idea del metodo di lavoro e anche della tecnica che abbiamo adottato per eseguire lo spettacolo. La musica di Stravinsky è una musica molto percussiva, fatta di sincopati, per cui il movimento corporeo ed il ritmo della musica di Stravinsky erano perfettamente indicati per un lavoro sul gesto, sulla espressione ed anche sulla parola. Il cantiere prosegue fino a domenica sera con altri spettacoli, tra cui giovedì sera e sabato sera con lo spettacolo conclusivo di Matteo Belli, dal titolo ‘Le maschere di dentro’. E’ un attore bravissimo che fa lunghe parti dal vivo. La particolarità di questi spettacoli dell’ottava edizione del Cantiere è che sono tutti eseguiti con la musica.

Claudio Ruggiero

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