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Latina. Le amnesie di Zaccheo. Nando Cappelletti: «Si ricordi che più della meta degli elettori di questa città non si fidano più...»

«Settembre  è il mese per il rilancio delle attività imprenditoriali, professionali, commerciali, scolastiche, politiche. È il mese dove si pianifica il fine anno, ma anche quello che verrà». Scrive Nando Cappelletti: «Di norma lo fanno tutti: imprenditori e professionisti, commercianti, professori e studenti. Anche i politici pianificano il loro lavoro, qualcuno come il sindaco Zaccheo pianifica l’impossibile o quanto meno l’improbabile. Parla di grandi opere: il porto, la metropolitana, il nuovo ospedale, il nuovo carcere. Ne parla da tempo e di concreto non si vede nulla. Tanto per rimanere in mare, naviga a vista. Continua a non ricordare quello che affermò cinque anni fa. Azzero tutto e rivedo il progetto Terme, compresa la società Terme di Fogliano. Risultato? Tutto come cinque anni fa. Per non parlare del debito con Condotte e relativo decreto ingiuntivo scomparso. Una farsa. Ma il sindaco non ricorda neppure cosa disse per l’Intermodale. Rivedo tutto. Il centro logistico continua ad accumulare perdite. Per ultimo parla di nuovi finanziamenti del Ministero del Tesoro per l’immobile ICOS, dove dovrebbe andare la Guardia di Finanza. Pare che di questi finanziamenti ne sia a conoscenza solo lui. Di reale c’è solo il mutuo che il comune di Latina continua a pagare per l’acquisto all’asta fallimentare. Ma è bene ricordare che il sindaco ha sostenuto a suo tempo di non sapere nulla dell’aumento illegittimo delle tariffe delle bollette di Latina Ambiente. Anche qui come per le terme super commissione di esperti, altri soldi dei cittadini contribuenti. Con quale risultato? Ancora non se ne sa nulla. Il sindaco non ricorda bene neppure l’intero iter dell’affare Orsal. Risultato? Il comune, ovvero i cittadini contribuenti, ci hanno rimesso diversi centinaia di migliaia di euro. La ex SVAR? Ricorda Zaccheo di aver affermato diversi mesi fa che era tutto pronto per l’inizio dei lavori, perlomeno quelli di bonifica del territorio? Tutto fermo, continua il degrado in piena città. La metropolitana? Per il sindaco doveva essere già partita. Qualcosa il sindaco lo ha però pianificato. Ha preso in affitto due piani del rifatto (dall’architetto transalpino  Wilmotte) palazzo Pegasol.  Ricorda di aver detto di volerlo acquistare? Perché allora non acquistarlo subito? Ma le amnesie maggiori (non tutte però) del sindaco sono quelle sull’urbanistica. Sulla materia si cimenta da tempo, cambiando in corsa la sua opinione sulla necessità di un nuovo PRG. Oggi predilige il vecchio piano Piccinato e i piani particolareggiati. Sarà ricordato (malamente) come il sindaco che ha autorizzato più metri cubi di cemento nella storia della città. Zaccheo continua a dire che ama Latina, incurante di come la stia modificando e come si stiano stravolgendo i borghi. Le cronache recenti raccontano che tra spartizioni di deleghe e assessorati nuovi da assegnare, la fretta del sindaco è quella di tornare a “trattare” di urbanistica. Che sia la marina e i terreni vicino a Satricum i prossimi argomenti all’ordine del giorno? Il sindaco ha sufficiente memoria per ricordare il problema dei depuratori ? Il sindaco si rende conto che c’è il rischio che molti cittadini potrebbero non avere l’abitabilità degli immobili acquistati? Ricorda quando fu il paladino di una personale battaglia contro “i cavalieri dell’apocalisse” perché non si costruisse il grattacielo nel centro direzionale, oggi in costruzione? Ed infine, in merito ai costi della politica, ricorda (se lo ha letto) quello che il suo presidente nazionale ha detto al Corriere della Sera. Testualmente Fini afferma: ”occorre essere coerenti e consequenziali. Per esempio, se noi facciamo una battaglia contro gli sprechi e le caste a livello nazionale, poi non ci può essere a livello locale la richiesta di aumentare dei consiglieri comunali o dei politici nelle municipalizzate”. Ricorderà Zaccheo le indicazioni del suo presidente e sponsor? Una cosa però il sindaco la deve assolutamente ricordare per tutta la durata del suo mandato. Poco più della maggioranza (in ogni caso sempre maggioranza) di questa città non ha creduto alle sue amnesie e per questo lo ha mandato al ballottaggio».

Rita Bittarelli


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