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Aprilia. Umberto Bossi, sempre meno politico e sempre più babbeo. Fabrizio Maramieri (Ds) lo prende sul serio: «Abbia il coraggio di tacere»
La Lega è un fumetto, che a volte fa persino ridere. Non si possono esprimere altrimenti personaggini come un certo Calderoli, come un certo Borghezio come questo nonno rincretinito che si chiama Bossi, che normalmente uno tiene in ospizio tra l'imbarazzo dei parenti. La Lega insomma, è solo un pugnetto di voti che fa comodo un po' all'uno e un po' all'altro, ma da tempo non è abituata ad essere presa più sul serio. Quando varca il confine della decenza però finisce che qualcuno s'incazza. Come Fabrizio Maramieri, segretario comunale dei Democratici di Sinistra.
«Intendo esprimere a nome mio e dell’intera sezione dei DS di Aprilia il più fermo disappunto, disagio e perché no vergogna per le recenti farneticazioni esplicitate nel suo ultimo comizio tenuto oggi di fronte a poche migliaia di persone dal Senatore della Repubblica Umberto Bossi.
Invettive contro il nostro paese l’ Italia, contro la bandiera ed a favore di una presunta battaglia fiscale e non solo, arrivando poi alle “consuete” minacce di secessione hanno fatto da corollario agli epiteti a dir poco sconvolgenti usati contro la figura di Giuseppe Garibaldi.
Aprilia ospita le spoglie di Menotti Garibaldi figlio di Giuseppe condottiero e figura storica del Risorgimento e dell’ unità d’Italia, ed è anche per questo che mi sento di evidenziare l’enorme vergogna che provo ad ascoltare le parole utilizzate dal leader della Lega Nord nei confronti di uno dei padri del nostro paese.
Mi auguro che a queste mie parole si aggiungano presto quelle di tutte le altre forze politiche della nostra città, anche, se non soprattutto, quelle di quei partiti che, a livello nazionale hanno governato con questo individuo consentendogli di diventarne addirittura Ministro.
Aprilia e la sua classe politica hanno il dovere storico e morale di difendere per quello si può, quelle personalità che rappresentano un esempio per noi tutti ed in maniera principale per i più giovani, garantendo le verità storiche e la nostra Costituzione nata dalla Resistenza, perché l'Italia rimanga unica ed indivisibile».
Elisabetta Rizzo
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