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Latina. Anche nel Partito Democratico si mangia e si beve. E con Veltroni e Zingaretti domani alla Prateria c'è Luciano Violante...

I candidati alle liste di Latina “Democratici con Veltroni” (Assemblea nazionale) e “Democratici con Veltroni per Zingaretti” (Assemblea Regionale) potranno contare sul sostegno di Luciano Violante. Il parlamentare diessino, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati, parteciperà alla festa dal titolo “Musica e dialoghi politici per il nascente Partito Democratico”. La manifestazione si svolgerà mercoledì 10 ottobre al ristorante “La Prateria” a Borgo Piave ed è stata organizzata dai rappresentanti della società civile riuniti nell’Associazione per il Partito Democratico di Latina e provincia. Alle 17,30 ci sarà un tè di benvenuto per affrontare senza prologhi le questioni più rilevanti della crisi del centro sinistra e della democrazia italiana. Poi ci sarà l’incontro con i tredici candidati scelti fra politici e cittadini, quinidi il confronto con il pubblico in sala. I candidati si presenteranno, esponendo princìpi e opinioni e risponderanno alle domande della gente. Alle ore 20 è previsto un intrattenimento musicale con buffet e, a seguire, un nuovo confronto, questa volta con l’Onorevole Violante, con l'On. Sesa Amici che guida la lista nazionale e con il Cons. Regionale Claudio Moscardelli, per quella regionale. L’incontro servirà anche a sensibiizzare i cittadini sull’importanza della loro partecipazione attiva al processo elettorale, uno dei principi cardine del partito nascente. Il partito democratico, raccogliendo la naturale eredità dell’Ulivo, è rimasto finora l’unico soggetto politico in Italia ad organizzare le primarie per la scelta dei candidati da eleggere. Si tratta del gesto massimo di democrazia. “A coloro che propagandano il cambiamento come esclusiva questione personale e di gestione del potere – afferma Donato Maraffino, coordinatore provinciale delle associazioni per il partito democratico – noi replichiamo che le persone devono essere portatrici di opzioni diverse, soluzioni nuove, pena il rinverdirsi della tragica tara italiana: il trasformismo. È’ necessario un segno di discontinuità: un segnale riformatore forte per riprendere il cammino della modernità anche nella nostra provincia, per darle sicurezza e apertura globale, renderla polo di attrazione di investimenti e scienza, farla spazio di creatività economica e possibilità per i giovani”.

Andrea Apruzzese