Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Politica

Latina. Tia, pasticcio di rifiuti. Giuseppe Pannone: «Non vorrei che adesso il sindaco Zaccheo ci rifili un altro bidone». L'idea di città normale

«In una città normale il fatto che il Consiglio Comunale si occupi pubblicamente di temi che riguardano la città e preoccupano i cittadini è di ordinaria amministrazione; a Latina siamo costretti a dire che se si parla di TIA nella sede propria è già un passo in avanti», dice Giuseppe Pannone. «Il sindaco e la sua giunta munificamente mettono a disposizione della cittadinanza la relazione del collegio di esperti nominata dalla Latina Ambiente e depositata il 27.6.07 (ovvero da 110 giorni). Il collegio di esperti, per quanto di parte, non può non mettere in evidenza una serie di errori e difetti nel meccanismo di gestione del servizio di riscossione, alla faccia di tutti i comunicati stampa della società e delle confuse affermazioni del Presidente. Ne esce fuori un quadro sconsolante, ed è ben magra consolazione per chi ha aperto una vera e propria battaglia in favore dei diritti dei cittadini, constatare che aveva ragione sostanzialmente su tutto. Le maggiori responsabilità, da quanto si legge nel documento, sono da attribuire agli organi politici, che hanno voluto forzare la mano e hanno imposto un passaggio in tutta fretta e retroattivo, senza valutare affatto le conseguenze del loro operato. Ma anche degli uffici comunali (tributi e anagrafe in particolare) che non sono stati in grado di fornire il supporto documentale necessario al passaggio, non avendo aggiornato e incrociato i dati, già da molto tempo prima del passaggio. Non nascondo un forte disagio ed una vera e propria indignazione, quando viene sottolineata la mancanza assoluta di dialogo tra la Latina Ambiente e gli Uffici Comunali, a maggior ragione se alcuni funzionari comunali sono stati consulenti della società privata. Sono altrettanto indignato per il fatto che, di fronte a tanto sfacelo ed approssimazione c'è chi tenta di scaricare le colpe su chi ha protestato, immolando sull'altare sacrificale i contribuenti onesti e gli operai. Trovo ciò inaccettabile e immorale. Il passaggio da Tarsu a Tia è ormai irrevocabile, una volta adottato non può essere annullato. Possono essere però rescissi i rapporti contrattuali per inadempienza e danno grave, possono essere puniti i i responsabili, possono essere azzerati gli incarichi. Spero che in Consiglio Comunale il sindaco e i suoi assessori facciano chiarezza e indichino non solo gli errori, ma anche chi li ha commessi. In un momento di sfiducia della collettività nelle istituzioni, il caso TIA è sintomatico di una politica sempre più autoreferenziale e distante dalla gente; abbiamo l'occasione di dare un primo segnale forte, solo se chi fa politica smetta i panni del paladino dei privilegi e scenda tra la gente».

Andrea Apruzzese


PocketPC visualization by Panservice