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Latina. Casa del contadino. Aquilino Antonetti: «Fu un errore buttarla giù. Un errore permesso dalla Coldiretti. Ecco perché ci siamo noi»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Aquilino Antonetti presidente dell’Associazione “Amici casa del contadino”. Di cosa si occupa l’Associazione? «Stiamo cercando di far ripartire la casa del contadino, con le stesse mansioni che aveva allora: assistenza ai pionieri della bonifica. Era un vero e proprio luogo di incontro. Ed è questo quello che cerchiamo di fare nel nostro piccolo, ritrovare quello che di buono è stato fatto con la bonifica, e portarlo avanti». Una organizzazione che prende il suo nome dall’omonimo edificio, la “casa del contadino” appunto, a cui vuole rendere omaggio «Sì, il palazzo purtroppo, è stato abbattuto e al suo posto è sorto il grattacielo Pennacchi. Io lo definisco uno scempio che fecero dopo la guerra all’inizio degli anni ’60. Abbiamo lottato per evitare questo ma, il mancato appoggio della Coldiretti non ci ha permesso di “salvarlo”». Evidente la nostalgia di Aquilino nel parlare e nel ricordare un edificio, che oltre alla funzione che svolgeva come struttura in quanto tale, diventa ora, grazie ai ricordi, un simbolo di appartenenza ad una generazione: i pionieri dell’agro pontino. Altrettanto importante quindi, il valore assunto dalla “statua del seminatore”, una delle poche cose rimaste tangibili della “casa del contadino”. «Ci siamo impegnati a lungo per ottenere la restituzione della statua dal nostro amico Galanti. Se questo è stato possibile il merito è nostro e non di altri». Le difficoltà in cui operate sono molte….«Facciamo richieste al sindaco e al comune, ma non veniamo ascoltati. I nostri politici hanno paura di perdere i voti. Sono nove anni che combattiamo, solo ora qualcuno ci comincia ad ascoltare. Si stanno rendendo conto che noi non molliamo. Siamo un gruppo di vecchi pionieri, non molti purtroppo. Confidiamo in un possibile aiuto dei giovani». Grande passione e attaccamento alle proprie radici emergono dalla veemenza delle parole di Aquilino che, ci ricorda le origini della nostra città. Un comune “creato” dal nulla e dalla forza di volontà di coloro che ancora con orgoglio, si definiscono pionieri dell’agro pontino.

Natalia Pane

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