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Latina. Primarie, il giorno dopo. Giuseppe Pannone: «Un sogno con i piedi per terra. Questo è un grandissimo segnale di cambiamento»

Gli elettori danno credito soprattutto al progetto del Partito Democratico, ci pongono le loro speranze e ne affidano la realizzazione a Walter Veltroni, ma l'ottimo risultato del 7,5% ottenuto in provincia da Enrico Letta è più che lusinghiero, anche grazie al lavoro di squadra di persone concrete ed omogenee. Scrive Giuseppe Pannone: «La grande partecipazione democratica, nonostante regole di voto forse troppo rigide, è una iniezione di fiducia, un impegno enorme che tutta la classe dirigente deve rispettare. E' un grande segnale. Ora bisogna saper gestire il successo, trasformandolo in un’onda lunga per il cambiamento anche a Latina. La netta vittoria del sindaco di Roma non è il mero risultato delle organizzazioni di apparato, neanche per nostra provincia; la gente prima di tutto ha scelto di partecipare ed ha riconosciuto in Veltroni il leader più adatto perché rappresenta un centrosinistra concreto, capace di comunicare, in grado di costruire un sogno realizzabile, che non esclude perché vuole un partito aperto e dinamico. In questo senso il 25% degli altri due candidati ne rappresenta una conferma, perché è un accrescimento in termini di idee, condivisione di un progetto comune e prospettiva politica. Il P.D. deve dare prova di maturità politica, fare proprio questo successo, condividerlo con tutti quanti vi hanno contribuito. Per fare ciò bisogna partire dai 22.000 votanti, perché le idee camminano sulle gambe delle persone. Dobbiamo, tutti insieme, riconoscere che, nonostante gli errori, le diffidenze e le differenze, esiste un patrimonio comune di persone e di capacità. Ci sono gli eletti, c'è l’apporto di coloro che esprimono ogni volta una bella parte di consenso spesso, dopo le elezioni, relegato in un angolo. Ma ci sono sopratutto gli elettori, i militanti, gli attivisti Questa volta non ci possiamo permettere di ripetere l'errore compiuto dopo le primarie del 14.10.05 e del 3.12.06; non possiamo disperdere energie ed entusiasmo, non possiamo lasciare il P.D. senza guide, riferimenti, organi politici, occasioni di incontro un partito nato con tale forza ed entusiasmo. Allora è il momento per riunire subito gli Stati Generali del PD, una grande festa del centrosinistra, dove tutte quelle persone si possano incontrare, confrontare, riconoscersi e condividere un progetto. Per rinforzare l’entusiasmo e rinsaldare la fiducia, per accompagnare il partito, i dirigenti, gli eletti, verso un nuovo orizzonte. Si potrebbe pensare simbolicamente alla prima domenica di dicembre, come quando venne scelto il candidato a sindaco del capoluogo. Insomma, in provincia si può costruire l'alternativa, perché “impossibile è solo una parola!”».

Andrea Apruzzese


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