Parvapolis >> Politica
Latina. Caro libri, la risposta di Azione Studentesca. «È vero che il libro va tutelato. Ma gli interessi degli editori sono troppi»
«Vorremmo rispondere a quanto letto ieri su ParvapoliS sul caro libri.
Azione Studentesca ha da sempre combattuto contro il caro
libri e più specificatamente per l'abolizione del libro di
testo obbligatorio, dando quindi allo studente la scelta di
studiare, pur su programmi imposti dal docente e dal
Ministero, su testi che
non necessariamente rispondessero ad alcune ideologie
politiche, riferendoci maggiormente ai libri di Storia».
«Premesso ciò», scrive Massimo Memoli, «intendiamo dire che la società può anche
indirizzare il consumismo verso beni di secondaria
necessità, come l'esempio che faceva il Signor De
Dominicis, che noi di AS speriamo di incotrare presto e di
stringergli la mano, ma il problema non è questo, è
molto più complesso. Dietro l'acquisto di un testo scelto
dal docente vi è un vero monopolio che uccide il mercato e
fa arricchiere non l'autore, bensì le case editrici che
non si
pongono il problema di rivedere i prezzi e correggerli al
ribasso, perchè tanto come si dice "o questa minestra o
dalla finestra", e il caro e vecchio mercato di concorrenza
perfetta non trova sfogo. Se i genitori si lamentano per il
caro libri, non bisogna attaccarli perchè vanno in giro
con Suv e tre telefoni a testa, se lo si fa vuol dire che
siamo davanti ad un regime Comunista. Un libro di Latino non
lo si può pagare 60Euro, sempre quello è il latino, ma
da anni, non è che ogni anno si deve aggiornare, è una
lingua morta apposta.
I costi che vanno a formare il costo
del libro sono i diritti d'autore, i costi di stampa, l'iva,
il guadagno dell'editore e quello del venditore. La nostra
proposta allo Stato è quella di togliere l'imposta sul
valore aggiunto sui libri e su questo ci abbiamo fatto una
battaglia per anni e continuiamo a farla, i diritti d'autore
non portano alle stelle il prezzo, e neanche i guadagni del
venditore, secondo AS, invece, i fattori che determinano
costi cosi eccessivi sono proprio i proventi auspicati dalle
case Editrici. Detto questo, noi proseguiremo a portare
avanti il nostro lavoro al fianco e sempre in prima linea
per difendere gli studenti ed il loro futuro».
Elisabetta Rizzo
|