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Latina. Gli Oscar del Basket. Giovedì al Park Hotel l'annuale festa della Fip pontina, non qualche novità e tantissime sorprese...

Gli Oscar del basket sono una consuetudine nella piccola Basket City. Giovedì, al Park Hotel, saranno premiati in tanti, in occasione della annuale festa della Fip pontina. Cominciano a spuntare i primi nomi. Una nomination certa è per Anna Villa, ora allenatore dello Studio Sport Latina, in passato eccellente giocatrice con il Villasanta di Milano, alternata da Tullio Lauro, grande giornalista dei Giganti e coach sopraffino. Tullio era anche impegnato in politica, militava nel Partito Radicale di Marco Pannella ad alti livelli. Presenziava a ogni manifestazione, ai banchetti per raccogliere le firme, a sit-in e cortei di protesta civile. Anna lo ha seguito per anni, giocando nel ruolo di pivot. Mi sono accorto della sua bravura nell’insegnare i movimenti in post alto e post basso mente eravamo sul campo all’aperto dell’isola di Ponza. Ogni week-end allenavamo, in una sorta di terapia intensiva, un gruppo di ragazzi e ragazze che ci seguivano con passione assieme ai genitori. Anna seguiva il mio stesso motto, vale a dire: fondamentali, fondamentali, fondamentali. Tre volte. “Io vengo da Milano – disse – ho imparato tutto da Tullio, sono una giocatrice proveniente dalla sua scuola”. Non disse il cognome del coach, ma io capii subito di che pasta era fatta, avendo conosciuto il buon Lauro, scomparso qualche anno fa.. Vederla giocare spalle a canestro mi affascinava, sapeva “scivolare come pochi, era un modello da tenere in considerazione. Beati coloro che vengono preparato dalla signora Riva, possono dire di conoscere qualcosa di buono del basket Con una squadra del trofeo Propaganda vincemmo diverse partite, guidati in panchina da Marilena Scotti. Io ed Anna eravamo una sorta di consulenti durante gli allenamenti che si effettuavamo con teatro naturale. La splendida isola di Palmarola, uno spettacolo. Maurizio Tosarello, presidente del comitato provinciale Fip, ha pensato bene di premiare Marco Gipponi, cisternese, e Nocola Santoro, formiano, provenienti da due famiglie di sportivi veri con i papà Leo e Raffaele sempre in prima fila. Buon sangue non mente. Tra gli allenatori di una volta nomination per il favoloso Giancarlo Tarallo, colui che ha trascinato il Basket Gaeta femminile dalla prima divisione alla B , sfiorando la serie A2. Indossava sempre un cappello di lana rosso, come i marinai, era un trascinatore. L’ho incontrato recentemente a Ponza, mi ha detto: “Sono completamente fuori dal basket, mi sono dedicato ala bicicletta, non vado nemmeno a vedere le partite. Sono rimasto costernato dalla scomparsa della povera Gianna Toscano, una giocatrice alla quale ero molto affezionato, in quel momento ho pensato ai tanti momenti felici trascorsi nella pallacanestro. Ma adesso non ne voglio sapere”. Un personaggio carismatico, il Giancarlone, un uomo tutto di un pezzo che ha lavorato per lungo tempo nel mondo della scuola ed ora si gode una meritata pensione. Da Gaeta arriverà a Latina al Park Hotel Brunella Mordacci, dirigente storica della Pallacanestro Gaeta che compie proprio 40 anni. Sempre presente, attiva, polemica nel verso giusto, la signora del cesto ha un chiodo fisso: “Mi basterò per fare intitolare il palazzetto di Gaeta a Gianna Toscano”. Ci riuscirà, vista la grande sensibilità del sindaco Raimondi, ex giocatore di basket. Tra i coach Oscar a Robertino Paciucci che ha cominciato alla grande il campionato di serie C alla guida dell’Aprilia con due successi consecutivi, anche in questo caso un premio meritato, dopo tanta gavetta con le squadre giovanili della Virtus Roma, ora Lottomatica. Il “Pacio” riceverà la targa proprio a Latina, dove ha mosso i suoi primi passi nel mestieraccio di coach. Ha imparato tanto da queste parti e si vede. La scuola di allenatori pontina è una scuola vera, poche chiacchiere e tanti risultati. Chi lavora nell’ombra spesso non sotto i riflettori. È il caso di Luciano Ruminato, deus ex machina del Borgo Sabotino che ha creato e sviluppato dopo aver vestito la casacca del Cos e segnato valanghe di canestri. Sapete che è il fisioterapista più fedele d’Italia? Sicuramente Salvatore Alesini, il “masseur” dell’Ab Latina. Anche lui, giustamente, tra io premiati insieme a Giacomino Londero, un uomo che da lustri dedica intere giornate alla palla a spicchi così come il setino Costantino Giorni, stimato dirigente, così come Francesco Berardi, vice-presidente della Cestistica Latina. Il club femminile verrà omaggiato per i suoi 37 anni di affiliazione. Ed i coach of the year? Due nomi obbligati: Francesco Pontecorvo ed Alessandro Iacozza.

Paolo Iannuccelli


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