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Latina. L'Onda anomala. In tre giorni il plurale del mondo a Villa Fogliano. Senza organicità e coerenza. E con sporadica qualità...

Onda su Onda. Dopo l’Ecomuseo dell’Agro pontino dai cinquanta e passa eventi – conferenze, gite, interpretazioni di luoghi (addirittura di un luogo in un luogo da definire!) e azioni sceniche sui temi più disparati e improbabili – eccoci servita una nuova padellata di fritto misto. Nell’ambito di una fantomatica settimana della cultura della Provincia di Latina e in collaborazione con il Folk Club di Latina e l’Associazione tuscolana di astronomia, con il patrocinio di enti e istituzioni varie, gli ambientalisti d’assalto presieduti da Angelo Valerio hanno partorito un nuovo evento pseudoculturale: Etnos, festival di musica e cultura, da venerdì 19 a domenica 21 ottobre nella cornice di Villa Fogliano, in cui sono stati scaraventati senza apparente logica una conferenza sulla musica popolare, presentazioni di libri assortiti, un convegno sull’energia solare e i relativi benefici per i consumatori, uno splendido spettacolo di burattini, un’azione scenica nell’orto botanico, i matinée astronomici dell’Ata che però non si sono tenuti a causa delle condizioni atmosferiche poco propizie – condizioni atmosferiche che del resto hanno reso precaria la partecipazione del pubblico, tranne che per il concerto finale dei Mantice. Il direttore artistico Marco Delfino, da 26 anni animatore del Folk Club che produce spettacoli e festival di livello nazionale (celebre quello estivo di Civitella Alfedena, nel Parco nazionale d’Abruzzo), ha risposto con estrema gentilezza alle nostre domande e ci ha raccontato di un precedente progetto, di più alto profilo e più ricco di concerti e con corsi di musica e danza popolare, saltato in extremis a causa di un’autorizzazione prima promessa e poi rimangiata dell’Ente parco del Circeo all’inizio di ottobre. Un vero peccato. Un vero peccato, soprattutto, che un festival come quello organizzato altrove dal Folk Club (di Latina) di Tiziana Spini e Marco Delfino (di Latina) non possa essere riproposto da noi nella sua interezza: senza, cioè, la deleteria intromissione dell’onnipresente Onda. Nulla di personale contro l’Organizzazione di nuova difesa ambientale o il suo presidente: ma le segnalazioni che ci sono arrivate dopo la denuncia della scorsa settimana su ParvapoliS da ex membri espulsi e altri fuggiti a gambe levate dall’associazione fanno ritenere che le attenzioni e l’appoggio ricevuto dalle istituzioni – anche economico da parte del Consorzio di bonifica e forse della Provincia – siano del tutto immeritati. Nei fatti, l’Ecomuseo 2006 è stato un fallimento: con le conferenze tenutesi presso la Mediateca ospitata dall’Archivio di Stato interrotte a metà percorso a causa di una affluenza decisamente scarsa, 5/6 presenze in media e punte di 10 (la testimonianza è diretta); con le azioni sceniche sponsorizzate dal Consorzio di bonifica, a uso e consumo degli ospiti dello stesso Consorzio ma non aperte al pubblico, realizzate non da attori professionisti ma dai partecipanti al laboratorio teatrale dell’Onda. Ad ogni modo, perché mai a Latina e provincia debbono ottenere attenzione e contributi pubblici dei dilettanti allo sbaraglio senza alcuna professionalità, per iniziative mal concepite, peggio realizzate e scarsamente partecipate? Non sarebbe preferibile liberarci dalle inutili zavorre e coinvolgere e premiare le eccellenze che pur non mancano e che invece trovano spazio solo altrove? Come Marco Delfino, il Folk Club e il Folk Festival.

Giuseppe Mancini


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