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Itri. E venne il Papa. Pino Pecchia: «Il mio ultimo libro, metà ricerca storica, fedele ed accurata, metà autobiografia appassionata...»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Pino Pecchia, storico e scrittore del sud pontino. Il suo lavoro comincia molti anni fa con il libro “Tra sacro e profano in terra d’Itri”, e continua con le opere “I sardi a Itri” e “Il colonnello Michele Pezza (frà Diavolo) protagonista dell’insorgenza in Ciociaria e Terra di lavoro”. Oggi, è la volta di “E venne il Papa” una vera e propria cronaca del giorno in cui, Giovanni Paolo II, visitò il Santuario della Civita di Itri. «Effettivamente, può considerarsi una cronaca vissuta, in parte autobiografica, in parte, volta ad una ricerca storica che crea un parallelo tra la venuta di Pio IX, nel lontano 1849 e Giovanni Paolo II, in visita al Santuario per incontrare i circa 600 ammalati presenti. Nel libro utilizzo molti dei miei ricordi, sono stato per 31 anni dirigente presso il comune di Itri, e quando venne il Papa, ho coordinato numerose azioni per la riuscita dell’evento, un evento storico, come quello di Pio IX. Ho vissuto prima, durante e dopo, tutto ciò che è connesso a questa visita e ne ho fatto delle memorie. Ho voluto fare un omaggio alle nuove generazioni, un momento particolare, di un personaggio ancora vivo nel nostro pensiero. Ho voluto trasmettere i miei sentimenti, e quelli delle persone raccolte al santuario. Un Santuario importante per il Mezzogiorno d’Italia che ha visto passare numerosi Papi, che ne hanno fatto la storia». Un libro, che come lo stesso Pecchia ci suggerisce, presenta alla fine un vero e proprio archivio fotografico che ci mostra i momenti salienti della visita del Santo Padre… «Il libro si può suddividere in tre parti, la prima è tematica e ci descrive dall’arrivo alla partenza di Papa Wojtyla. Seguono poi gli eventi più importanti e celebrativi: il 1491, quando venne il Cardinale Orsi, il giubileo del 2000, quando la Civita fu scelta come sede per le indulgenze ai fedeli e ai pellegrini che vi si recavano, per non dimenticare, nel 1977, la celebrazione del Bicentenario della prima incoronazione, con una settimana di festeggiamenti. Un omaggio al Papa insomma, per ringraziarlo della visita a Itri». Una passione per una città, quella di Pino Pecchia. Passione evidente in tutti i suoi scritti che hanno come attore principale proprio Itri. «Sono molto legato a questo comune. Tutto quello che vi è avvenuto, dalle origini, ai giorni nostri, è stato da me riesumato dagli archivi, dalla polvere, dall’oblio. Notizie di cui si parlava sotto voce, come la venuta dei sardi, avvenimento drammatico per Itri accaduto 100 anni fa. La costruzione della direttissima Roma – Napoli aveva portato circa 3000 operai sardi e di altre regioni in città. Da qui la nascita di alcune incomprensioni, dovute prima di tutto alle condizioni di vita precarie. I sardi vivevano spesso in baracche malsane e decadenti. Un fermento interno che è poi sfociato in rivolta. Un dramma che ancora oggi i sardi portano dentro». Un libro quindi, che sicuramente ci avvicina un po’ ad un Papa che così tanto è stato amato. Un Papa che è riuscito a radunare intorno a sé milioni di persone, un Papa considerato, un grande comunicatore.

Natalia Pane

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