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Gaeta. Infiltrazioni camorristiche. Elvio Di Cesare: «Il Sindaco vuole metter su un tavolo della sicurezza. Ma poi decide di tacere»

«Lo avevamo sospettato sin dall’inizio che quella del Sindaco di Gaeta- che ha definito la sua citta’ “lavatrice di denaro della camorra”-fosse una sparata propagandistica e basta». Scrive Elvio Di Cesare, dell'associazione Antonino Caponnetto: «Infatti, l’uscita infelice del segretario del SIULP-CISL della Questura di Latina-,il quale ha negato l’esistenza della camorra nel sud pontino smentendo tutto quanto è stato accertato finora da magistratura e forze dell’ordine-, ha offerto al Nostro l’alibi per rimangiarsi quello che aveva detto durante la campagna elettorale e per tutta l’estate trascorsa. Alla nostra richiesta di istituire un Tavolo permanente della Sicurezza egli prima si era dichiarato disponibile, mentre ora risponde che questo... non è previsto dalla legge in quanto già esiste il Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico. Un comportamento, il suo, che francamente sconcerta, per la difficoltà di capirne le ragioni. Ci sono vari comuni nel Paese in cui il Tavolo da noi richiesto è stato istituito e ciò smentisce in pieno l’imbarazzata giustificazione del sindaco italo-americano. Non si può scherzare su un tema così drammatico qual è quello della presenza sul territorio della criminalità organizzata. Noi lo stiamo sostenendo da anni che il problema dei problemi, nell’azione di contrasto della criminalità organizzata, è rappresentato dal comportamento di taluni rappresentanti politici ed istituzionali. Quando, qualche mese fa la segretaria dei radicali Bernardini ha dichiarato che” intorno” ai Palazzi della Capitale” si parla troppo il napoletano”, un Ministro dell’attuale governo le ha giustamente risposto che ciò avviene “non intorno ai Palazzi ma dentro“. Non vogliono accusare chicchessia – né tantomeno il Sindaco di Gaeta -di essere colluso con la camorra, per carità. Ma, certo è che il suo comportamento, come d’altronde quello del segretario del SIULP-CISL di Latina e di tutti coloro che nulla fanno in concreto sul piano dell’azione di contrasto, oggettivamente favorisce la criminalità organizzata. D’altro canto proprio in questo periodo a Gaeta, come in altri comuni del sud pontino, imprese sospettate di collegamenti con la camorra stanno investendo capitali e nessuno, a quel che vediamo, sta facendo qualcosa per capire la portata delle operazioni ed, eventualmente, bloccarle».

Andrea Apruzzese


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