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Latina. Tia, bollette e abusi. Pannone: «Nella totale confusiome dei ruoli e nell'assenza di suon senso i diritti vengono negati...»
La questione delle bollette TIA rappresenta bene lo stato di completa confusione in cui si trova il sistema politico istituzionale pontino. Nonostante gli avvertimenti del suo presidente, che minaccia licenziamenti e prospetta una crisi, la società chiude il bilancio 2006 con un attivo di qualche decina di migliaia di euro. Lo stesso Ente da una parte ammette di aver “manipolato” i criteri stabiliti dall’assise comunale, dall’altra accusa (con fondamento) l’Amministrazione e gli uffici comunali di aver fornito dati e ruoli completamente sballati. Il sindaco, per parte sua, dopo aver dimenticato i sistemi di controllo stabiliti in una convenzione da lui stesso firmata, non assume alcuna iniziativa per fare chiarezza ed accertare le responsabilità.
Le determinazioni assunte dal Consiglio Comunale, però, non possono essere oggetto di trattative e mediazioni con il socio privato, ne va delle credibilità delle istituzioni, ne deriva una inaccettabile violazione dei diritti dei cittadini.
Non è necessario mettere in piedi altre strutture o organi, un'altra Authority sarebbe oggetto di spartizioni e origine di altri inutili costi, sarebbe sufficiente applicare le regole.
Propongo delle cose molto semplici: l’immediata costituzione della commissione di vigilanza stabilita dalla convenzione con l’ausilio di esperti sul tema dei tributi locali, l’applicazione delle sanzioni già previste nel regolamento, ma anche il rispetto dello statuto comunale con la costituzione del Difensore Civico.
Le vittime designate di un assurdo gioco di veti incrociati e di veleni sono i cittadini ed i lavoratori che non hanno nessuna certezza, spettatori paganti di un gioco del quale sono i veri destinatari .
Alle centinaia di richieste di rettifica delle bollette del 2006, di restituzione delle somme versate in eccedenza e di riconoscimento di condizioni di esenzione o riduzione, né il sindaco né la società hanno mai dato riscontro, per cui molti si chiedono cosa fare con le bollette TIA 2007. Penso che la scadenza del 31 ottobre (2° rata) deve essere rispettata. Tuttavia se l’Amministrazione Comunale e il socio privato non fanno definitivamente chiarezza su quanto accaduto nel 2006 e sulla correttezza della gestione economico finanziaria della società, se non vengono individuati e puniti i responsabili del pasticcio, se perdura lo stato di accanimento nei confronti dei cittadini cui nessuno si degna di dare le dovute risposte, se i due enti persistono nel gioco dello scaricabarile, i cittadini sono legittimati a rivendicare con decisione il rispetto dei propri diritti, semplicemente chiedendo la rettifica delle bollette 2006 e 2007, con l’invito a riscontrare le istanze già presentate per l’anno precedente e a restituire immediatamente le somme versate in più e a stralciare quanto non dovuto, con diffida ad emettere documenti chiari e completi, rivendicando un servizio di riscossione efficiente e trasparente, e avvertendo che la conseguenza delle gravissime inadempienze potrà essere la sospensione dei successivi versamenti. Non una forma di disobbedienza, perché le violazioni semmai sono imputabili ad altri, ma uno scatto d’orgoglio una forma di autotutela, la legittima reazione di chi pretende il rispetto delle regole.
Diana A. Harja
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