Parvapolis >> Cultura
Latina. Halloween. Bambini, non ridete, ma il parroco di Borgo San Michele dice: «È la notte di Satana. Vigilerò perché nessuno festeggi»
“Il 31 sera controllerò se qualcuno di voi andrà in giro mascherato a chiedere i dolcetti nelle case”. Questa l’omelia di Don Leonardo, parroco della chiesa di Borgo San Michele. È la messa delle 10 e 30 di domenica mattina, quella dei bambini. I piccoli sono schierati ai primi banchi. Frequentano il catechismo, per loro la parrocchia è uno dei punti di riferimento più importanti, insieme alla famiglia e alla scuola. A casa hanno già i loro cappelli per festeggiare Halloween, le mamme stanno preparando la zucca per la notte del 31. Perché una cosa che diverte anche i loro genitori diventa all’improvviso così terribile? Perché è la festa di Satana, continua il parroco, è la festa del diavolo. I bambini sono perplessi: possibile che il diavolo si festeggi con dolcetto o scherzetto? Don Leonardo va oltre, fa distribuire a tutti i presenti un foglio dove si parla di riti esoterici, dove viene riportata la testimonianza dell’esorcista della santa Sede. Pezzi scaricati da internet, è chiaro, dove i bambini navigano con una certa disinvoltura, ma mettere insieme tutto questo orrore e consegnarlo la domenica a messa è ancora più orrendo. Inutile dire che i bambini, e anche le loro famiglie, sono disorientati: come regolarsi questa sera? Il mantello è pronto per uscire, nelle case ci sono i dolcetti che aspettano i bambini. In un borgo è ancora possibile far uscire i più piccoli e mandarli in giro senza preoccuparsi troppo. Ma come la mettiamo con il parroco? Se lo viene a sapere come se la caveranno i bambini nei prossimi giorni al catechismo? Farlo di nascosto? Educare i piccoli alla bugia? E se uno dice una bugia, poi deve confessarsi per la comunione, deve confessarsi proprio da Don Leonardo. Potrebbe sembrare una questione da poco, ma per un bambino diventa un dilemma, un problema da quale non sa come uscire. Forse i bambini di Borgo San Michele stasera se ne rimarranno a casa, magari le mamme gli faranno indossare i cappelli senza farli uscire. Accenderanno un lumicino dentro la zucca di nascosto, pensando che se i genitori permettono questo forse è consentito e non c’è bisogno di confessarsi.
In una piccola comunità come quella di Borgo San Michele il parroco è un’autorità, è la persona che ha il contatto diretto con la gente, che ne accoglie preghiere e confessioni, che conosce le ansie e le fatiche delle famiglie. Un parroco può rendere la vita più cristiana nel senso vero della parola, può seguire i ragazzi e farli diventare adulti, prepararli al mondo. Una censura così drastica di una festa, vissuta unicamente come una festa, educa i bambini alla paura. Raccontare di esorcisti e maledizioni non serve a tenerli lontano dal male. Nel passato, giusto qualche secolo fa, i preti accendevano grandi falò e sopra ci bruciavano le streghe nel nome di Dio. E questa era la bestemmia più grande che si poteva pronunciare. Hanno bestemmiato per secoli i preti, insieme a loro papi ed esorcisti. Hanno ucciso, torturato, massacrato vite umane. Hanno accecato scienziati, hanno messo le catene al progresso. L’altro ieri Benedetto XVI ha chiesto ai farmacisti di rifiutarsi di vendere medicinali non consoni al credo cattolico. Fortunatamente è stato risposto che la legge impone di venderli e il commercio in Italia è regolato dalle leggi italiane. Come se il problema fosse la vendita: se uno è cattolico e vuole seguire i dettami della Chiesa in farmacia a chiedere certi medicinali non ci va. Non ne fa uso. Il problema non si pone. Ma se una popolazione di cattolici fa uso di certi farmaci, forse la Chiesa non riesce a convincere sull’opportunità o meno, dal suo punto di vista, del fare uso di quei medicinali. Allora scatta il terrore, la proibizione. Armi che nel passato hanno prodotto atrocità innominabili.
Questa sera a Borgo San Michele sarà vietato festeggiare Halloween. Che la Chiesa non avesse mai digerito bene una festa pagana è cosa nota, ma arrivare a minacciare i bambini, composti e attenti, durante l’omelia domenicale diventa un fatto macabro. È il volto buio della Chiesa, quello che ricorda i roghi delle streghe.
Maria Corsetti
|