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Latina. Le stelle e le stalle. Mentre il Volley va a rotoli, il Basket torna ad essere il primo sport. Tanto entusiasmo e bandiere al vento

Il basket è tornato ad essere il primo sport a Latina, tanto entusiasmo, bandiere al vento. La piccola laziale continua a vivere in perfetta simbiosi con lo sport dei canestri. Primato in classifica per la Benacquista, palazzetto quasi pieno, più di 1500 praticanti, 12 società affiliate, una squadra in C2, due in D, una in B1femminile, un’altra in C. Numeri che dicono tutto in una crescita continua e costante. E’ di nuovo boom per questo sport antico che si giocava già ai tempi della fondazione di Littoria ed ha coinvolto centinaia di giovani. La squadra di Zanchi in B eccellenza entusiasma e vede un grande futuro, i Bull in serie D sono imbattuti, il settore giovanile dello Sport Management regala gioielli alle nazionali azzurre, l’under 15 dell’Ab Latina punta alle finali nazionali di categoria, gli Over 40 sono vicini al titolo tricolore, nel summer basket il 3vs3 è un cult. Qualcosa di nuovo sotto il profilo tecnico ed organizzativo? Mi piace Andrea Zanchi, è una persona esperta e pacata, seria e civile. L'uomo giusto per la Benacquista che prima aveva evidentemente dei problemi, era specializzata nel crearseli da sé. Adesso nel basket sono finite le giornate piene di risse, di volgarità volute, non ci sono arrabbiature. La vita è oggi se c'è il meglio di ieri e un progetto di domani, questo è il succo del progetto basket, diventato vincente in tute le salse.Sono tornati anche i canestri nei cortili, come negli anni settanta, a scuola gli insegnanti propongono l’easy basket, un nuovo modello didattico, peccato che non si giochi più negli oratori. L’altro giorno, in via Tuscolo, un ragazzino cercava di fare canestro toccando la porta in ferro di un campetto di calcio. Sono piccoli segnali. La provincia, pur piccola, di Latina è considerata dalla Fip tra le 20 più importanti d’Italia. C’era aria nuova, si respirava già ai primi di settembre con volti più sereni del solito al Palabianchini, un palazzetto che necessita di una ristrutturazione. La modernità di una disciplina che affascina per la sua straordinaria bellezza è un dato saliente. Noi di Latina, nel basket, siamo arrivati primi nel centro sud Italia, insieme a Brindisi, Reggio Calabria, San Giovanni Valdarno, Caserta. Abbiamo anticipato i tempi con due allenamenti giornalieri già 35 anni fa, con i clinic, gli stage, i camp, i gemellaggi, i viaggi di aggiornamento negli Usa o a Belgrado, fondendo le due migliori scuole al mondo. Tanti ragazzi e ragazzeono approdati in serie A. Una tradizione consolidata che si rafforza ancora di più con il meritato primo posto attuale dell’Ab Latina Benacquista, la vetrina più importante, un palcoscenico di lusso in una B1 che rappresenta l’espressione più genuina dell’italico basket, senza stranieri in campo. La felicità di oggi è come un'arietta che ogni tanto accarezza il volto. Ma le ferite, anche morali, non passano mai, ti segnano una vita. Non le dimentico. E nemmeno le emozioni: la promozione nerazzurra in B nel 1975, i tanti campionati vinti come coach, poi come presidente di Virus Latina e Basket Ponza, con promozioni a raffica, la miriade di tornei organizzati, i tour per il mondo a vedere e a imparare, persino nei quartieri più difficili di New York. I ricordi personali di una vita nel basket ti aiutano a capire meglio il fenomeno di oggi, questa grande atmosfera gioiosa creata attorno allo stendardo nerazzurro. Tutti, per scaramanzia, hanno paura a pronunciare la parola Lega 2, ma crediamoci nel salto di categoria. Questa volta è possibile. I meriti sono, naturalmente, di tutti, dal presidente all’eccellente fisioterapista della vecchia Ab Latina, un puzzle ben costruito, solido e unito. L’Ab Latina resterà il primo amore sportivo della mia vita, il più forte, una passione. Ci sono arrivato dopo i primi tiri a canestro alla parrocchia di Correggio e alla palestra coperta di Reggio Emilia, adesso il miglior vivaio d’Italia. Arrivai in Agro pontino, facevano fatica a pagarci le trasferte, le docce al Circolo Cittadino erano gelate, ma quando vedevi la scritta "Ab Latina" sulle maglie ti sentivi dentro un orgoglio, un senso di appartenenza, una cosa da brividi. I brividi che ho quando ripenso agli anni che ho addosso, a chi abbiamo perso per strada, tanti amici scomparsi che ricordiamo tutti gli anni al trofeo Peppino Tosarello, uno di noi. Era il barista del Circolo Cittadino, quello che ci regalava la Coca Cola quando vincevamo la domenica mattina, una persona perbene. Dal passato al presente, evviva. Quando la Benacquista batte Firenze giocando così così significa che può andare lontano, è una regola non scritta dello sport. Vediamo delle facce nuove nello staff dirigenziale, dei giovani manager che fanno quadrato e cominciano ad essere esperti, senza più commettere errori. Un mix di passato e futuro, come nelle migliori realtà cestistiche. Vediamo Marcello Zanda e Mimmo Mascolo nel settore giovanile, una garanzia. Era ora.

Paolo Iannuccelli


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