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Latina. Un ente inutile. Il Partito Democratico: «Questa città non funziona. Dopo il successo delle primarie abbiamo delle responsabilità»
«Non tutti se ne sono accorti, ma il nostro Sindaco, in materia di costi della politica e di semplificazione delle amministrazioni è un vero precursore». Scrive Pannone del Partito Democratico: «Lui stesso non lo sa, ma il blocco totale di ogni attività è un risparmio per la comunità. Infatti i consiglieri comunali vengono pagati in proporzione alle attività svolte, anche quando hanno scelto il compenso forfettario, per cui la mancanza di convocazioni delle commissioni dovrebbe aver apportato un risparmio consistente.
Sul piano della semplificazione, invece, il primo cittadino e la sua allegra brigata hanno già messo in pratica il progetto di legge del Governo che prevede l’eliminazione dei consigli circoscrizionali. Ma su questo l’impegno è ormai antico avendoli esautorati di ogni funzione, resi completamente pletorici e fini a se stessi; in realtà i consigli di quartiere sono stati trasformati in una scalcinata scuola per aspiranti politicanti oppure un luogo in cui tentare vendette di potere.
L’ultima puntata della saga dell’Ente inutile si è svolta mercoledì 31.10 presso la seconda circoscrizione. Erano intervenuti tutti i maggiorenti della CdL per garantire che nulla accadesse. Alla fine i soli presenti effettivi, 9 per la precisione, erano i consiglieri del Partito Democratico e del Progetto per Latina, che hanno mantenuto un po’ di dignità per l’istituzione dimostrando la volontà di far funzionare il Consiglio. Ma l’unica cosa che hanno potuto fare è stata redigere il verbale e formulare una richiesta di riconvocazione invocando il rispetto dello statuto comunale.
Intanto sindaco e compari continuano allegramente a gestire l’Ente a forza di delibere di Giunta, disponendo delle poche risorse e continuando a elargire promesse e fare annunci e tagli di nastri.
Forse è perché la nostra città sconta ancora il peccato originale della sua fondazione, ma a me viene in mente il comportamento dei podestà di regime: personaggi mediocri, prepotenti, circondati da una schiera di guitti e sensibili solo agli interessi di pochi loro amici.
Intanto qualche personaggio in vista, al fine di evitare che qualcuno assuma iniziative contro un sistema di illegalità diffusa, ha ritenuto di mettere in atto qualche precauzione, mandando messaggi trasversali e neanche troppo velati affinché nessuno possa pensare che nel nostro territorio valgono le stesse leggi che regolano la convivenza civile nel resto del Paese.
Insomma, un quadro sconsolante ed allarmante, sul quale l’opposizione di centrosinistra e del P.D. hanno il dovere di intervenire subito e con determinazione, forti anche di un recente consenso ottenuto con le primarie. Non fare ciò equivale a rendere vana la volontà di partecipazione, significa apparire in qualche modo complici, vuol dire non presentarsi come alternativa».
Andrea Apruzzese
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