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Latina. Il Bilancio della Latina Ambiente conferma la crisi della società. Giorgio De Marchis: «È necessario un chiarimento al consiglio...»
«Una prima lettura del Bilancio d’esercizio della Latina Ambiente SpA al 31 dicembre 2006, alimenta ancora di più i dubbi sul futuro della società partecipata e sulla capacità della stessa di gestire il sistema dei rifiuti nel capoluogo». Sono parole di Giorgio De Marchis, consigliere del PD.
«Il passaggio da Tarsu a T.I.A. pur comportando un forte incremento della produzione, ovvero dell’erogazione di servizi, ha fatto emergere i limiti del management aziendale. Gli stessi amministratori ammettono che il passaggio presentava “forti difficoltà di implementazione” dovute al fatto che è avvenuto nel mese di giugno ma con decorrenza retroattiva a partire dal 1 gennaio 2006, difficoltà che hanno generato una notevole difficoltà finanziaria , superata soltanto grazie all’intervento dell’Amministrazione comunale che ha anticipato 6.529.362,14 Euro.
Questa somma doveva essere rimborsata al Comune entro il 31/12/2006 ma fino ad oggi non è stata ancora rimborsata.
La situazione debitoria scaturita in seguito al passaggio è preoccupante. L’ammontare dei debiti è di Euro 25.276.692 segnando un incremento record di 14.073.912 Euro rispetto al 2005.
Tra questi debiti figura la rata del mutuo concesso nel 1998 dalla Cassa Depositi e Prestiti di cui rimangono da saldare Euro 7.014.256 che è coperto dal Comune di Latina.
Un aumento ragguardevole si registra nei debiti verso fornitori che aumentano di 1.200.013 Euro rispetto al arrivando alla cifra 2.837.876 Euro.
Nel 2006 non era stato ancora definito il problema del verbale redatto dalla guardia di finanza per il quale sono accantonati 200.000,00 Euro.
Tra i costi della produzione è necessario porre l’attenzione alla voce dei costi per i servizi in merito all’esplosione dei costi per le consulenze, passate da 440.925,62 Euro del 2005 ai 673.646,52 del 2006 e quella relativa a Servizi di terzi che è passata da 435.867,13 Euro del 2005 ai 739.678,27 Euro del 2006.
L’utile d’esercizio per il 2006 è stato di 23.349 Euro.
Vi è da segnalare inoltre che il sistema creditizio che si basa sugli incassi T.I.A. è del tutto ipotetico non essendo ancora certo il dato relativo agli incassi e, soprattutto, non essendo ancora certa la stessa mappa delle utenze.
Questi dati fotografano una realtà preoccupante, raprpesetnata da una società che sopravvive soltanto grazie alle continue iniezioni di denaro del Comune di Latina e sulla quale pesa il passaggio da Tarsu a T.I.A. che ha mandato in crisi tutto l’assetto societario.
A questo punto lo scioglimento del rapporto contrattuale diventa una scelta obbligata altrimenti si rischia di assistere ad un aumento illimitato delle fatture T.I.A che finiranno per pesare oltremodo sulle finanze delle famiglie.
Nel corso del Consiglio Comunale del 12 novembre presenteremo all’Assessore all’Ambiente ed all’Assessore al Bilancio diversi quesiti per conoscere in dettaglio le spese della società partecipata che hanno prodotto l’esplosione dei debiti, la gestione delle consulenze e per avere chiarimenti e delucidazioni in merito al considerevole aumento dei costi per i Servizi di Terzi.
Infine, verrà presentata nello stesso Consiglio una mozione per chiedere la restituzione immediata del l’anticipo di oltre 6.000.000,00 di Euro. Occorre ricordare che questi fondi potrebbero sbloccare alcune criticità comunali come quella sui servizi sociali che da mesi non pagano più gli assegni di assistenza alle famiglie indigenti».
Elisabetta Rizzo
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