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Latina. Servitù nucleari, Di Rubbo, Bruni e Carnevale contro le posizioni di Cirilli. «Un lungo percorso sempre finalizzato al recupero»

In riferimento alle sorprendenti dichiarazioni apparse oggi sulla stampa e relative alla questione del ristoro per la servitù nucleare, sono quantomai necessarie ed opportune alcune precisazioni e considerazioni. Così i capigruppo Di Rubbo, Bruni e Carnevale. Al di là della mera speculazione politica va osservato che grazie agli emendamenti che a suo tempo hanno visto il sindaco Zaccheo protagonista, in Parlamento fu modificato l’originario articolo 4 del decreto legge 314 del 14/11/2003 con l’introduzione della previsione di misure compensative in favore dei siti che ospitano centrali nucleari sino al definitivo smantellamento degli impianti e all’avvio in esercizio del deposito nazionale. Tale previsione normativa recepita dalla legge di conversione 368 del 24/12/2003 non è stata esaustiva al fine della erogazione delle misure compensative, ma ha reso necessario un forte intervento di pressione politica che è stata esercitato dal Coordinamento dei Comuni sedi di centrali nucleare presso le varie autorità fra cui il Cipe. Questa attività di sensibilizzazione ha prodotto un primo risultato: quello della erogazione per il territorio di Latina - sia comunale che provinciale - di un contributo complessivo di circa 7milioni e 650mila euro che dovrà essere utilizzato per la riqualificazione ambientale delle aree interessate dalla centrale nucleare di Borgo Sabotino. Si tratta di un risultato che, ancorchè significativo, costituisce però soltanto la fase iniziale di un lungo percorso che ci ha visto impegnati come Amministrazione, in tutte le sedi istituzionali, per favorire un recupero ambientale ed urbanistico delle aree gravate da servitù nucleare, attraverso la pressione politica ed istituzionale per andare oltre la legge 368 del 2003 che è caratterizzata solo ed esclusivamente da una fase di emergenza di messa in sicurezza dei rifiuti e che scaturì soprattutto dal pericolo di atti terroristici. La possibilità oggi di andare a rivedere anche le indicazioni scientifiche che all’epoca furono fatte circa le modalità di quantificazione del contributo da erogarsi a decorrere dal 2008, non costituisce alcuna incoerenza rispetto alle varie azioni poste in essere dal Comune di Latina, atteso che portare a ragionare gli organismi scientifici preposti su nuovi elementi non rappresenta certamente motivo di contraddizione stante anche il maturarsi in questi anni di nuove prospettive. Ciò al contrario di chi mira soltanto a screditare l’azione che è stata posta in essere dal Comune di Latina unitamente agli altri Comuni interessati, per rivendicare una falsa primogenitura del problema che serve soltanto ad alimentare confusione e soprattutto a dare cattiva informazione ai cittadini amministrati. Meraviglia infatti che chi ha formulato oggi accuse di contraddittorietà all’azione del Sindaco nulla ha fatto per rivendicare ai Comuni sedi di servitù nucleari l’intero importo che scaturisce dalla aliquota della componente della tariffa elettrica pari a 0,015 centesimi di euro per ogni Kilowattore consumato (la legge finanziaria n. 311 del 30 dicembre 2004 ha sottratto a tali territori un gettito annuo pari a 100 milioni di euro). L’emendamento che è stato sollecitato dal Coordinamento dei Comuni e che l’Anci ha fatto proprio nell’ambito della redigenda legge finanziaria 2008, mira principalmente a restituire ai siti delle centrali nucleari l’intero gettito così come previsto dalla legge 368/2003 che qualora fosse approvato renderebbe al Comune di Latina ben altre somme rispetto a quelle che potrebbero essere quantificate anche in caso di auspicabile cambiamento dei criteri di stima così come delineati dall’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Comunale. Su questi temi siamo impegnati e questi temi saranno oggetto di un nuovo incontro, fissato da tempo, e che si terrà a Latina il 20 ed il 21 novembre prossimo venturo con i sindaci facenti parte del Coordinamento nazionale. La scelta di Latina non è casuale: è il riconoscimento del ruolo strategico che questa Amministrazione ha svolto e sta svolgendo in materia e nell’occasione saranno poste in essere ulteriori iniziative a sostegno della riqualificazione e dello sviluppo delle aree da anni gravate da pesanti servitù e quindi volte ad una riqualificazione del livello di vita dei cittadini residenti in tali ambiti territoriali. In conclusione, si ritiene che l’ordine del giorno votato all’unanimità dal consiglio comunale rappresenti un ulteriore impulso ed incoraggiamento al sindaco e alla giunta a proseguire sulla linea già programmata finalizzata anche ad una condivisione dei progetti di riqualificazione con l’Amministrazione Provinciale di Latina. In ultimo, una considerazione. L’obiettivo della maggioranza e del Sindaco su questa questione è stato sempre quello di assicurare, unitamente alla massima sicurezza per i cittadini, il giusto e massimo ristoro per la servitù subita e subenda. In quest’ottica, nell’interesse generale della città, siamo stati aperti ed abbiamo invocato il contributo di tutte le forze politiche, nella consapevolezza che l’unità di intenti di tutto il consiglio comunale renda più forte la voce della nostra città. Prendiamo atto, per l’ennesima volta, che l’unico obiettivo dei Cirilli è quello di attaccare, in modo strumentale, a tutti i costi la maggioranza ed il sindaco, con buona pace degli interessi generali della città.

Elisabetta Rizzo


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