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Latina. Qui Romania. Calin Popescu Tariceanu: «Ho avuto rassicurazioni da Prodi. Questa crisi non deve alimentare sentimenti di odio»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Calin Popescu Tariceanu, primo ministro della Romania. Dopo l’incontro avuto col Primo Ministro Romano Prodi, qual è il messaggio che ne deriva? «Ci sono stati due argomenti trattati con il mio collega italiano, Romano Prodi. Il primo riguarda le misure con cui frenare il fenomeno della delinquenza, il principale colpevole di questa situazione estremamente imbarazzante per la relazione tra i due Stati, Romania e Italia. Il secondo è la necessità di garantire invece ai cittadini romeni che lavorano in maniera onesta, nel rispetto delle leggi, sul territorio italiano la protezione e la sicurezza personale come qualsiasi altro cittadino che si trova in Italia ed ho insistito su questa problematica. Voglio sottolineare alcune delle decisioni che abbiamo preso e vengono in aiuto dei cittadini romeni che si trovano in Italia. Da una parte una presenza consolare più sostanziale e l’assistenza giuridica per quelli che rischiano di essere oggetto di decisioni amministrative abusive di espulsione. Daremo loro assistenza giuridica gratuita attraverso il Ministero della Giustizia romeno che prenderà contatti con uffici legali italiani per poter offrire tale assistenza. Manifestiamo la nostra solidarietà con i romeni che si trovano in Italia, offriamo il nostro appoggio a quella schiacciante maggioranza di cittadini che hanno un comportamento degno della qualità di cittadino romeno. Purtroppo alcuni dei nostri connazionali sono riusciti ad influenzare in maniera molto negativa la percezione sui romeni e sulla Romania.” Per quello che riguarda gli episodi di discriminazione, avete delle assicurazioni che non si ripeteranno? “Abbiamo chiesto alle autorità italiane di avere un comportamento non discriminatorio. Certamente ne ho avuto delle assicurazioni dal governo italiano che si rispetterà un comportamento degno di un Paese europeo civile, un comportamento basato sulla legge e non sul arbitrario.”

Diana A. Harja