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Latina. Aeroporto, quando troppo Verde dà alla testa. Legambiente e i tre litiganti: «Ma davvero il Lazio ha bisogno del terzo scalo?»

Latina, Viterbo o Frosinone? I Verdi di Legambiente tagliano la testa al toro e la soluzione ce l'hanno già: nessuna delle tre. Sembrava strano che gli ambientalisti, notoriamente favorevoli al solo trasporto su mulo su sentieri di brecciolino, non facessero sentire la loro voce. Così il presidente Lorenzo Parlati ha scritto al Ministro Bianchi che in questi giorni dovrebbe finalmente sciogliere la riserva e dire dove sarà ubicato il nuovo aeroporto laziale. «Come ben sa, visto il suo autorevole impegno, la necessità di ridefinire funzioni e carichi degli aeroporti romani nasce dall’enorme impatto ambientale determinatosi in pochi anni per lo scalo di Roma Ciampino, con valori per l’inquinamento acustico e atmosferico nell’area consistentemente fuori dai valori di legge, come proprio Legambiente Lazio ha per prima monitorato con la collaborazione del comitato locale, impatto che va ridotto con urgenza. In questo senso sia il tavolo istituzionale promosso dal Sindaco Veltroni che il tavolo tecnico coordinato dall’ENAC avevano giustamente individuato nello spostamento sullo scalo di Roma Fiumicino la soluzione più rapida e ragionevole, tenendo anche conto che lo scalo si è dotato dell’apposito Terminal AA inaugurato e già in uso dall’agosto del 2005 dedicato proprio alle compagnie charter e low cost, e che i cittadini hanno già pagato molto in termini ambientali per la realizzazione di quell’hub intercontinentale (da ultimo in queste settimane si sta discutendo del taglio di oltre 400 pini nella Riserva Statale del Litorale, previsto da un ordinanza dell’ENAC che li considera ostacoli alla navigazione aerea), scalo che a questo punto va utilizzato bene per tutto ciò che consente. Questa ipotesi di buon senso, velocemente possibile da realizzare, sta cedendo il passo ad una lotta senza quartiere tra diversi “campanili”, che poco ha a che fare con le esigenze del nostro territorio e del nostro sistema aeroportuale. In questi giorni, peraltro, a seguito dell’ordinanza del Consiglio di Stato che ha sospeso gli effetti di un’altra ordinanza dell’ENAC, che riduceva per motivi tecnici l’operatività dello scalo di Roma Ciampino a 100 movimenti/giorno è ancora più fondamentale valutare nuovamente l’ipotesi di spostamento dei voli sul Roma Fiumicino, attraverso l’approvazione del Decreto ministeriale regolatore del sistema aeroportuale romano e della conseguente relativa ripartizione dei voli, impedendo allo stesso tempo immediatamente che si torni a far operare 138 movimenti/giorno, visto che in queste ore Assoclearance sta definendo la vendita degli slot per la prossima stagione estiva. In tal senso Le vogliamo affermare con decisione, come i nostri avvocati d’accordo con l’Avvocatura dello Stato hanno già fatto, che in nessun caso si potrebbe estendere ad altre compagnie aeree quanto ottenuto da Ryan Air, e che quindi comunque si sta parlando di 7 movimenti giorno, eventualmente riassegnabili. In questo quadro anche l’assenza del piano aeroportuale nazionale non gioca a favore di accelerazioni sul terzo scalo che potrebbero portare a scelte che nel corso del tempo potrebbero poi rivelarsi fallaci, come già accaduto in altri contesti. Non ci sembrano, insomma, sufficienti le sole motivazioni legate al caso Roma Ciampino per giustificare un terzo scalo, ma allo stesso tempo, ci preoccupa che pure se proprio le questioni ambientali, il grave danno che stanno subendo i cittadini di Roma, Ciampino e Marino dal punto di vista acustico ed atmosferico, hanno portato ad aprire questo dibattito, quasi mai si tenga conto degli aspetti che riguardano gli impatti ambientali nell’evolversi della discussione. Anche per questo Legambiente Lazio ha comunque avviato una prima analisi in tal senso, grazie alla collaborazione del Dipartimento di Scienze di Ingegneria Civile dell’Università di Roma Tre, con primi dati che potranno essere pronti nelle prossime settimane. Certamente, dalle prime verifiche, su Frosinone ci sono dei problemi, siamo preoccupati per l’orientamento della pista verso la Valle del Sacco, ancora oggi in emergenza ambientale, così come per l’inquinamento atmosferico in città già fuorilegge per le polveri sottili, mentre allo stesso tempo preoccupano per Viterbo i collegamenti ferroviari e da Latina l’impatto sul sistema agricolo. Per questo ci rivolgiamo a Lei con un forte appello perché mentre non si aumenti nuovamente il numero dei movimenti su Roma Ciampino, allo stesso tempo sia valutata nuovamente la soluzione dello spostamento dei voli su Roma Fiumicino e perché prima della eventuale scelta di localizzazione del terzo scalo si valuti l’effettiva necessità di un terzo scalo, e in caso affermativi si proceda ad una analisi degli impatti ambientali, considerandoli prima della decisione».

Elisabetta Rizzo


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