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Latina. L'Aeroporto no, ma Marrazzo almeno gli zingari ce li regala. E poi uno dice che dalle nostre parti cresce la voglia di secessione...

In terra pontina si stanno versando lacrime amare per la perdita dell’aeroporto. Si lanciano accuse al presidente della Regione Marrazzo. Si chiede di essere presi in considerazione e di non passare per un semplice bacino di voti. Ed ecco che con uno schiocco di dita arriva un pacco regalo. Il centrosinistra che governa alla Pisana è pronto a donare non solo a Latina ma a tutta l’area dei Monti Lepini un bel campo nomadi. Non è la prima volta che questa notizia circola. Non è il primo caso in cui il territorio viene preso come lo scacciapensieri, solo quelli negativi, che affliggono ad esempio il sindaco di Roma Veltroni. A lanciare l’allarme questa volta è il capogruppo di Forza Italia al consiglio comunale di Sezze, Roberto Reginaldi. Il sinda- co di Pomezia, Enrico De Fusco, ha scritto una lettera al prefetto di Roma Carlo Mosca con richiesta urgente di un incontro per discutere del campo nomadi di Pomezia. Sinora non è stata data alcuna risposta. Il campo nomadi costa ai contri- buenti del Lazio 12.000.000,00 di euro l’anno. Si tratta di 11.000,00 di euro ad “ospite”. “Chiederò che venga inserito all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale – spiega Reginaldi – l’eventuale dislocazione del campo nomadi, più grande d’Europa, quello di Pomezia. I Monti Lepini e Latina, saranno colpiti da una ondata di “rom”e di questo dovremmo ringraziare il comune di Roma”. Una notizia questa che rompe con un pas- sato fatto di dimenticanza e cancellazione. Latina non è, nei piani di Piero Marrazzo e della giunta di centrosinistra, adeguata ad ospitare la scuola superiore di magistratura. Non merita di uscire dall’isolamento in cui la mancanza di infrastrutture la relega da sempre. Non può aspirare ad essere il cuore del turismo con la realizzazione di nuovi porti, per esempio quello a Foceverde per Latina, e con l’ampliamento di quelli esistenti come nel caso di San Felice Circeo. Ma? Quando si parla di rifiuti, di servitù e di correre in soccorso di Roma l’agro pontino diventa la migliore scelta possibile. “Lo smantellamento comporterebbe per i comuni che dovranno ospitare il campo nomadi un innalzamento dei costi per i cittadini residenti. Un grave danno – continua Reginaldi - lo subiranno anche i valori catastali, vorrei ben vedere se una villetta manterrebbe lo stesso valore in caso di invasione nomade”. Entro il 31 dicembre sarà presa una decisione anche se potrebbe esserci una proroga di sei mesi per il man- tenimento del campo nomadi. “Mi auguro che sia così – conclude il capogruppo di Forza Italia al con- siglio comunale di Sezze - per poterci preparare a respingere ogni tentativo in questo senso”. Solo un paio di anni fa Marrazzo, durante la campagna elet- torale, aveva promesso che Latina sarebbe rimasta sempre al centro dei suoi pensieri e dei suoi interventi. Per la prima volta forse ha rispettato quanto promesso. I cittadini commossi ringraziano per tanta sollecita considerazione su un tema fondamentale in termini di sviluppo economico. Latina chiedeva di entrare in Europa ma per farlo erano necessarie tonnellate e tonnellate di cemento, risorse regionali e nazionali. In questo modo Marrazzo porta l’Europa in terra pontina e per non fare torto a nessuno la disloca in tanti piccoli campi nomadi. Il giorno dell’annuncio si farà festa e che nessuno provi a dire che il centrosinistra non pensa a questo territorio. Sarebbe davvero una mancanza di gratitudine eccessiva.

Alessia Tomasini


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