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Latina. Aeroporto, oggi è il giorno della secessione. Riccardo Pedrizzi: «Non ci sono storie: le valutazioni tecniche bocciano Viterbo»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS l’ on. Riccardo Pedrizzi. Durante la conferenza stampa di sabato, convocata dall’ on. Riccardo Pedrizzi e l’ on. Sesa Amici, è stato ribadito con forza che la scelta di Viterbo, come terzo scalo aeroportuale del Lazio, non è stata dettata da motivazioni tecniche ma da interessi di carattere politico, mentre oggi è stato indetto un consiglio provinciale aperto ai sindaci per parlare della possibilità di dare vita ad una nuova realtà amministrativa che possa rivendicare la propria autonomia da Roma. «La scelta fatta è di parte e infondata, con questa conferenza vogliamo controbattere punto per punto le motivazioni che il Ministro Bianchi ha addotto per giustificare l’esclusione di Latina», afferma l’ On. Pedrizzi. In uno studio effettuato nel 2006, l’aeroporto di Latina veniva indicato, in base alle caratteristiche del territorio, come il più adatto ad accogliere voli low cost. Oggi non è più così? La scelta sembra essere condizionata dalla presenza militare del settantesimo Stormo, al Comani, e dalla conflittualità con il traffico aereo operante sugli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Oltre a questo, in un recente rapporto dell’Enac si è evidenziato che, l’aeroporto di Latina è troppo vicino ai monti Lepini, che la pista di atterraggio è soggetta a cedimenti a causa del terreno paludoso e infine, provenendo la maggior parte del traffico aereo da Nord, l’ inserimento su Viterbo permetterebbe di risparmiare 15 minuti di volo. Ogni aspetto fin qui riportato può essere facilmente contestato, afferma il Generale dell’Aeronautica Guerzoni intervenuto alla conferenza, insieme ai Generali Giacomo Lanza e Euro Rossi. È stato ampiamente dimostrato che la convivenza tra voli civili e voli militari è possibile, concordando l’uso dello spazio aereo attraverso la definizione di fasce orarie precise. Anche la presunta conflittualità del traffico aereo con gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino non ha ragione di esistere: i movimenti in arrivo e in partenza, sono già canalizzati secondo le regole del volo strumentale e con opportune separazioni di quota e tempi (cosa che manca totalmente a Viterbo, dotata di procedure di volo idonee solo per velivoli della Protezione Civile). Per quanto riguarda la vicinanza ai monti Lepini e il possibile cedimento della pista di atterraggio, c’è molto da contestare. Prima di tutto i monti non hanno costituito mai un ostacolo ai velivoli atterrati al Comani fino ad oggi, secondo, la pista è in grado di sostenere, secondo le stime ufficiali, l’atterraggio di qualsiasi aereo. Per non parlare dei minuti di volo che sì, potremmo risparmiare atterrando a Viterbo, ma che poi dovremmo spendere per arrivare a Roma. L’infondatezza dei dati che sono stati forniti per avvalorare la scelta di Viterbo è evidente, come pure evidenti sono i conflitti di interesse politico in gioco. Lo stesso Pedrizzi durante la conferenza afferma: «I pareri tecnici di Enac e Enav non possono essere presi in considerazione, la superiorità tecnica di Latina è inconfutabile e non ci fermeremo finchè questo non verrà riconosciuto».
Natalia Pane
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