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Latina. Democrazia Cristiana, la tentazione del ritorno. Mario Bertone: «Nel III millennio la declinazione aggiornata dei nostri valori»

«Sono sempre l'unico che, sin dall'insediamento della seconda Repubblica, ha criticato gli Imperatori di Roma nella scelta autocratica dei capi partiti di questa provincia». Scrive Mario Bertone: «Sia nel centro destra che nel centro sinistra si allineavano tutti zitti e coperti. Ecco quello che è successo: la provincia di Latina è allo sfascio. Tutte le aziende industriali, quelle agricole e le tante aziende minori, comprese le associazioni sindacali, sono state mortificate nel rivendicare i diritti di tanti lavoratori.. A queste rivendicazioni, i Romani non danno risposte, non sono presenti nel sostenere le legittimi richieste dei cittadini pontini e nel sollevare le sorti della provincia di Latina. Dove sono? A Roma, a fare cosa? Solo a cercare una legge elettorale per non scollarsi dal trono acquisito, con un sistema di voto federale, che non ricorda più il popolo e uno stato democratico. Io credo che è giunta l'ora di dare ai cittadini il modo giusto di scegliere i propri rappresentanti da mandare alla guida nazionale. E se poi questi non danno risultati soddisfacenti nei confronti delle altre province, sarà il voto del popolo a determinare il loro ricambio. E ritornando a quanto sta accadendo in questi giorni, vediamo scene da cabarettisti. Tutto d'un colpo essi, sia il centrodestra che il centrosinistra, si riuniscono per varare una legge elettorale a loro favore, trascurando il desiderio dei tanti cittadini e aziende produttive che rivendicano il decollo di un aeroporto turistico, commerciale e militare. Ma se vogliamo ricordare tutto quello che ha subito e che sta subendo la provincia pontina, l'accettazione dell'aeroporto a Latina sarebbe il modo giusto, sia per le destre che per le sinistre, di ridare la fiducia e la speranza per un futuro migliore ai giovani della provincia. Ecco il sacrificio di quattordici anni sostenuti insieme ad altri, per riportare la Democrazia Cristiana nelle urne dell'intera nazione e per dare un esempio a tutti quei partiti nati dalla storia di De Gasperi, di Moro, di Andreotti e di tanti altri. E speriamo che nessuno più cerchi od ostacoli i grandi della Storia di circa mezzo secolo, favorendo un comportamento, sia cattolico che laico, idoneo alla crescita della Democrazia Cristiana che, pur subendo i tempi di Tangentopoli, non dimentica i grandi uomini che hanno dato lustro con grande moderatezza e saggezza, facendo risalire il nostro Paese al VII posto del mondo industriale e aprendo la strada a tanti Paesi per una democrazia partecipata e compiuta. È quello che noi della DC sosteniamo: riportare nel Terzo Millennio una formula giusta da condividere sia con le parti sociali e sindacali e sia con quelle religiose moderate, con rispetto e dignità, per una giustizia economica equa per tutti».

Andrea Apruzzese


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