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Latina. Cusani e Zac a Roma, ma Marrazzo sbatte la porta. «Un fatto senza precedenti». L'ironia dei pontini: «Il porto fatelo a Rieti»
Lo sgarbo istituzionale di Marrazzo che avrebbe dovuto ricevere questa mattina il Presidente della Provincia Cusani ed il sindaco di Latina Zaccheo, dimostra ancora una volta l’arroganza del Presidente della Regione e la sua assoluta non considerazione delle aspettative e delle esigenze delle popolazioni pontine.Il rifiuto del confronto è fatto che non ha precedenti nella nostra storia democratica e conferma l’urgenza di iniziative di contrasto verso questa politica di governo che rischia di affossare definitivamente ogni prospettiva di crescita e di sviluppo dei territori del Lazio politicamente "non proni" alla parte politica del presidente Marrazzo. Nel ribadire che i dati Enav di cui le istituzioni pontine sono in possesso sono diversi da quelli sbandierati da Marrazzo, confermiamo la volontà di porre in essere tutte le iniziative, politiche e legali, per favorire la realizzazione di uno scalo aeroportuale civile nell’ambito del territorio del Comune di Latina, ivi compreso – come stabilito nell’ordine del giorno congiunto approvato dai consigli comunale e provinciale – uno studio di altissima professionalità e specializzazione al fine di confutare anche dal punto di vista tecnico le determinazioni assunte in relazione al ventilato sito di Viterbo.
Ferma restando la richiesta che la Regione istituisca un tavolo permanente di confronto tecnico politico con le province interessate, i Comuni, la società indicata, le forze sociali, per determinare definitivamente il nuovo scalo civile del Lazio a Latina e ribadendo la richiesta che il presidente Marrazzo avochi a se tale scelta in considerazione della competenza assoluta della Regione in materia, si conferma che la manifestazione del prossimo 19 dicembre sarà l’occasione per avviare in maniera definitiva e forte la nostra "vertenza istituzionale" nei confronti di questa Regione, che mortifica la dignità della gente e delle istituzioni pontine, ma soprattutto ne pregiudica il futuro e lo sviluppo con azioni, scelte e comportamenti che davvero nulla hanno a che fare con la gestione razionale ed oculata del territorio regionale.
Elisabetta Rizzo
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