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Viaggio nei Musei. Ottava puntata. Archivio di Stato

L'Archivio di Stato di latina è sito in Via dei Piceni, 24. Istituito nel 1956, ha sede in un edificio ad un solo piano, privo di barriere architettoniche, fruibile a tutti i cittadini compresi disabili ed anziani. La documentazione conservata nell'Archivio di Stato è consistente: oltre a quella riguardante la città di Latina (ex Littoria) dall'anno della sua fondazione fino ad oggi contiene quella riguardante i territori del Regno delle Due Sicilie e dello Stato della Chiesa. L'Archivio è provvisto di 35560 metri di scaffalature, 5007 mappe e 262 pergamene. Il Direttore del Consorzio Lucia Ployer Milone ha a disposizione anche una sala convegni attrezzata, in grado di accogliere studenti e pubblico. La sala d'ingresso attrae i visitatori perchè sono presenti alcuni mobili donati dall'O.N.C., mobili che negli anni trenta arredavano gli uffici dove si effettuavano progetti e organizzazione della bonifica. Altri cimeli d'epoca sono esposti come, uno storico tombino stradale, che conserva ancora la dicitura Littoria. Numerose sono le targhe stradali delle località appena fondate recanti la sigla O.N.C., completano l'arredo attrezzi da lavoro in prevalenza agricoli e una moto d'epoca molto lucida. Piante, progetti, vedute aeree, foto d'epoca attirano così tanto l'interesse che quasi si dimentica il vero motivo per cui si viene in questo luogo cioè per cercare documenti. Si ode all'improvviso una musica classica che invade tutto l'ambiente e ti invita a scoprire il luogo da cui proviene. Una sala che prima era buia ora è illuminata a giorno per un esperimento culturale notevole, è la Sala della Bonifica. L'atmosfera che si crea è rilassante, così tanto che puoi apprezzare i reperti esposti. I mobili ottocenteschi risaltano per la loro decorazione e rifinitura. Una parete è interamente occupata da una mappa topografica disegnata da Serafino Salvati nel 1791 e utilizzata successivamente per studi e progetti. Il Pacetti è l'autore del busto in gesso raffigurante Gaetano Rappini un ingegnere idraulico che nel settecento organizzò un progetto di bonifica. L'oggetto sicuramente più curioso custodito nella sala è un orologio provvisto di un cassettino, posto nella parte inferiore. Non si tratta infatti di un semplice orologio, ma di un antico timbra-cartellino, dal vivo si puo' assistere a questa divertente operazione.

Vittorio Bertolaccini

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