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Speciale scuola. Antonio Saccà e il primato della logica
Davanti le Telecamere di ParvapoliS lo scrittore Antonio Saccà non vuol parlare di riforma scolastica: per lui quello che conta e che spesso si ignora, è l'importanza primaria che riveste la logica in ogni attività e sapere umano. L'uso della logica e dell'astrazione è talmente necessario che andrebbero insegnate sin dalla più tenera età, alle elementari se non addiritura alla scuola materna, proseguendo e approfondendo il processo logico cognitivo nella scuola di ogni ordine e grado. Il bambino, di per sé particolarmente ricettivo e aperto ad ogni novità, andrebbe accompagnato, anche giocando, verso l'uso dei processi logici, senza, per questo, trascurare quell'aspetto fondamentale della sua personalità che è costituito dalla fantasia. Se la logica privilegia l'universo del reale e dell'effettivo, la fantasia stimola le aree celebrali legate alla sfera dell'immaginifico e del creativo. Solo una sapiente fusione dei due aspetti sarà in grado di formare un individuo cognitivamente abile e completo. Ben venga, allora, una scuola fondata sulla filosofia e la storia, che sviluppano logica ed astrazione: in tal modo, si capiranno meglio anche le lingue straniere, comunque indispensabili. Non dimentichiamo che gran parte dei termini stranieri hanno un'etimologia di origine greca e latina: la classicità resta, sempre e comunque, alla base del nostro sapere.
Marianna Parlapiano
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