Mercoledì 21/05/2025 
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Moscardelli (PPI): "Sulla sanità, basta con i muri di silenzio"

"La sanità in provincia di Latina deve tornare al centro del confronto tra le forze politiche ed il centrodestra, deve misurarsi con i numerosi problemi lasciati irrisolti o aggravati in questi ultimi anni". Sono parole di Claudio Moscardelli, segretario provinciale del PPI. "È ora che cada il muro di silenzio che avvolge la gestione dell'Azienda da ormai tre anni, durante i quali il PPI si è trovato spesso da solo a sollevare problemi, a sollecitare confronti, ad avanzare proposte o forti e puntuali critiche al governo dell'Azienda USL. In questi tre anni il centrodestra si è ben guardato dallo svolgere un ruolo critico credibile e non di mera facciata, anzi è stato di concreto sostegno nei confronti del Direttore Generale. Che succede ora a livello politico? Quali accordi trasversali si vanno consumando, quali patti si rinnovano ancora una volta a danno degli operatori e dei cittadini? Ad oggi dobbiamo registrare l'assenza di proposte da parte del centrodestra sulla riorganizzazione del servizio sanitario, mentre al contrario si moltiplicano le voci e i segnali di una volontà politica di sostanziale continuità nella sanità pontina, come suggerito al nuovo governo regionale dei massimi esponenti del centrodestra pontino. Il PPI ha sempre posto attenzione e avanzato proposte concrete in convegni e interventi pubblici per migliorare e rendere più qualificato il servizio sanitario in provincia di Latina, ma quelle proposte ed idee sono rimaste disattese. Il centrodestra è chiamato ad operare delle scelte in ordine ad una reale e razionale riorganizzazione della rete ospedaliera, sempre enunciata e mai coerentemente realizzata per interessi politici od elettorali contingenti. E' necessario innalzare concretamente il livello delle prestazioni che in questi anni è stato spesso ridotto sia in terminu qualitativi che quantitativi con una costante emorragia di risorse a favore di Roma e perfino di Frosinone. Puntare sul DEA di II livello deve essere l'obiettivo comune di tutta la comunità pontina, perché solo l'alta specializzazione può riportare risorse in provincia, rendere competitivo il servizio pubblico che oggi rischia di servire solo le fasce sociali meno abbienti e qualificare davvero le risorse professionali e umane dell'azienda, che sono importanti ma che spesso vengono mortificate con scelte che nulla apportano alla sanità pontina, da alcuni considerata come terreno di colonizzazione culturale e professionale. Oltre all'alta specializzazione occorre riorganizzare i servizi sul territorio e fornire un'assistenza degna agli anziani e alle fasce sociali più disagiate che hanno pagato per primi la sanità virtuale e il "fantomatico sistema emiliano" di questi anni. Al centrodestra raccogliere il nostro invito a rompere il muro di silenzio, a confrontarsi senza riserve sulle proposte per migliorare la sanità nell'interesse dei cittadini, a esplicitare i programmi e le scelte che intende operare.

Mauro Cascio


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