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Latina. "Guardando...semplicemente". Vincenzo Scozzarella: « La fotografia rende visibili infinite cose che l'occhio umano, più lento e meno preciso, non può afferrare»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Vincenzo Scozzarella. Dalle opere di grandi artisti del 1500 alle ultime innovative fotografie di Luciano Di Ciccio: non ci stupiamo di trovare Scozzarella, critico d'arte, all'inaugurazione della mostra "Guardando...semplicemente", presso la Stamperia San Marco 14: la fotografia, infatti ci spiega Scozzarella, è una forma d'arte, dal momento che l'artista mette al servizio della sua intuizione e sensibilità un "media" diverso dal pennello, avvalendosi solo di una macchina fotografica, e guardando le cose anche dal di dentro. Il grande Carlo Giulio Argan, celeberrimo critico d'arte, scriveva che la fotografia "rende visibili infinite cose che l'occhio umano, più lento e meno preciso, non può afferrare". Questa definizione ben si adatta alle opere di Di Ciccio, che sa indagare tra le pieghe della realtà, cogliendone sia luci che ombre, calibrando toni e accostando colori. Il titolo della mostra, "Guardando...semplicemente" nell'intenzione dell'artista invita a percepire e cogliere anche l'invisibile, quello che non tutti riescono a vedere. Il suo obiettivo legge e ripropone la realtà circostante, reinventandola e reinterpretandola dall'esterno, ma anche, e soprattutto, dall'interno, in un percorso interiore che va alla ricerca e alla scoperta di una realtà da percepire: una chiave di lettura del mondo, quindi, "neo-espressionista" di Luciano Di Ciccio, che vuole cogliere istanti di vita per poi poterceli ridonare nella loro intima essenza.

Marianna Parlapiano

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