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Latina. «Essenza: l'anima delle cose». Parte la personale di Claudia Chittano,
con i versi, bellissimi, di Rosa Manauzzi. Arte senza etichette
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Rosa Manauzzi. Spesso un titolo da solo riesce ad evocare atmosfere suggestive e a far nascere emozioni:
è il caso di questa mostra "Essenze: l'anima delle cose" che espone le fotografie in bianco
e nero e a colori della giovane Claudia Chittano in simbiosi con i bellissimi versi di Rosa
Manauzzi. La prima, schiva e riservata per natura, affida le sue emozioni solo alla
macchina fotografica e le sue parole all'amica scrittrice "per vocazione" Le due artiste
mettono in connubio profondo non solo le loro opere, ma soprattutto le loro anime. L'anima
è un tema ricorrente, l'anima avulsa da una mano, piuttosto che da un volto coperto
dall'ombra di una foglia o da un oggetto inanimato che, all'improvviso, prende vita.
L'anima che si sente con gli occhi e che si può vedere con le orecchie. Ma guai a definire
la loro arte "neo-animista": odiano le etichette e chi le attacca, sia i commentatori neofiti
che i critici accademici. La loro arte va al di là del predefinito e del convenzionale, oltre
gli schemi e i luoghi comuni: laddove le immagini prendono forma e vita, le parole scorrono
lievi a compenetrarsi profondamente nella loro essenza con le figure rappresentate. Non
ci sono titoli sotto le cornici: solo versi, e belli, versi che disegnano fiori di legno o
concentriche spirali, e musica, musica evocatrice, le note di un altro giovane artista,
Lorenzo Salvagni, con evidenti influenze New-Age e Jingle. Tutto è essenza qui all'Associazione
Insieme Strumentale "Amici della Musica": dalle calle bianche, simbolo di purezza e
forza nella simbologia cara a Claudia Chittano e Rosa Manauzzi, al cibo raffinato e stuzzicante,
condito da prosecco. Non è il solito buffet offerto in queste occasioni, ma è qualcosa di più,
che esplica il forte legame che c'è tra il cibo e la vita. E qui, si parla molto di vita,
come di morte, vista solo come la conclusione inevitabile del ciclo della natura. La natura
è la vera protagonista di questa mostra sperimentale: la natura di un volto, come
quella di un segno di carboncino nero su sfondo crema,
o di una voce che legge versi - quella di un attore locale - o ancora quella di un fiore o
di un dolce offerto con semplicità. La mostra è in permanenza presso l'Associazione Insieme
Strumentale - Amici della Musica, a Latina in via Pontinia, fino al prossimo 10 giugno.
Il sabato, la domanica, il lunedì e il giovedì dalle 18 alle 20.
Marianna Parlapiano
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