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Latina. Mauro Visari (Democratici di Sinistra): «Grazie a Bellini la cultura non abita più qui». Cronaca di una scommessa. Persa
Grazie a Bellini la cultura non abita a Latina. Viene in città, ma da fuori.
Osserva Mauro Visari, consigliere comunale dei Democratici di Sinistra:
«Subito dopo la sua nomina ad Assessore alla Cultura, molti pensavano che qualcosa
sarebbe cambiato. Si credeva che gli artisti della città sarebbero statii valorizzati
e considerati, che la Pinacoteca e la Biblioteca avrebbero finalmente ricevuto i tanto
attesi finanziamenti regionali, che i nostri musei sarebbero entrati nel sistema
museale regionale, che le programmazioni sarebbero state più rispondenti
alle esigenze e alle richieste del pubblico. Non è stato così. Oggi, a quasi un anno
dalla nomina, possiamo affermarlo senza paura di essere smentiti. Il Teatrino
sperimentale che da anni chiediamo venga messo nuovamente in funzione è stato
ristrutturato (si trattava in realtà di poco più di una tinteggiata), ma l'Amministrazione
non intende metterlo a disposizione delle associazioni locali. Abbiamo chiesto
l'istituzione di un Bando annuale per le attività culturali, per dare chiarezza e opportunità
al mondo dell'arte locale e al pubblico degli appassionati, invece si continua
a sperperare soldi con iniziative che spesso hanno scarso seguito e finanziano
solo alcuni soggetti. In realtà, si sta dimostrando una scarsa fiducia nelle possibilità
e nelle risorse cittadine. Lo diciamo per l'ennesima volta, il ruolo della politica
culturale deve essere di programmazione e di supporto alla progettualità spontanea
della città. Essa deve favorire la produzione, promozione e diffusione del
"Prodotto artistico locale". Invece il Comune da anni fa orecchie da mercante.
Sia Finestra che Bellini hanno partecipato col sottoscritto all'incontro promosso
dal Teatro dei Cinquemila al Palacultura, in occasione delle 15 ore di spettacolo
dedicate alla città sui problemi della cultura. In quella circostanza hanno preso
impegni e hanno fatto promesse poi puntualmente disattese. Siamo stanchi.
Purtroppo non è tutto, infatti il mese scorso la Pinacoteca Comunale ha perso per il
quarto anno consecutivo i finanziamenti regionali. Il motivo? Non rientra nei criteri
previsti dalla legge in quanto sprovvista di direttore. Questa condizione è nota
da tempo ma nessuno la risolve. Si preferisce pagare decine di milioni di convenzioni
a persone che non hanno i requisiti per fare il direttore della struttura piuttosto
che nominare persone competenti e incassare i finanziamenti. Il Comune sta
addirittura pubblicizzando su riviste specializzate i servizi connessi alla
Pinacoteca. L'unico problema è che tali servizi non sono mai stati attivati.
Infatti su "Musei d'Italia" si parla di visite guidate, di book shop,
di disponibilità di cataloghi presso la nostra Pinacoteca in realtà
inesistenti. Capiamo che la pubblicità è l'anima del commercio, ma addirittura
le bugie...
Mauro Cascio
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