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Latina. L'altra faccia dell'editoria, quella non in crisi: il fumetto. Un mercato vivace. Un pubblico vasto e senza età
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Benino D'Ambrosio.
Ci si lamenta da anni e da più parti che in Italia si legge poco, pochi i libri e i giornali che vengono comprati: ma se c'è un segmento dell'ampio mercato editoriale a non conoscere crisi, anzi, ad incrementare il suo volume d'affari, questo è sicuramente quello del fumetto. Da anni assurto a dignità di prodotto culturale, dopo i primi sberleffi e denigramenti, ad esso si dedicano mostre, fiere in tutta Italia, come nel resto del mondo, riunendo attorno a sé non solo giovanissimi, come si potrebbe pensare, ma appassionati di ogni età e condizione sociale: un fenomeno altamente democratico e trasversale quello dei cartoon, che accomuna persone colte e meno acculturate, ricche e meno abbienti, in una parola tutti coloro che amano le strisce satiriche, ironiche, fantastiche ed avventurose, spesso supportate da ottimi autori e bravissimi sceneggiatori. Il fumetto ha spesso veicolato fenomeni di costume, di linguaggio - spesso si usano comunemente termini onomatopeici mutuati dal mondo del fumetto -, creando trend e facendo moda. La generazione precedente alla nostra è cresciuta leggendo Topolino, da bambini, Diabolik da ragazzi, spesso di nascosto dai genitori perché ritenuto un personaggio altamente negativo, diabolico appunto, Tex da adulti. La nostra generazione, da circa un decennio, ha imparato ad amare creature come Dylan Dog, l'Indagatore dell'Incubo, Martin Mystère, l'archeologo americano - l'unico personaggio dei fumetti italiani ad invecchiare insieme alla testata - Nathan Never, eroe fantascientifico nato solo nel 1994 nella scuderia Bonelli - la stessa di Tex, Dylan Dog e Martin Mystère -. Le ultime generazioni, quelle dei più piccoli, preferiscono quelli giapponesi, oltre agli immortali Topolino. La passione per i fumetti è talmente contagiosa, che ben presto sono nate delle vere e proprie mostre mercato, dove i collezionisti si incontrano tra loro per vendere o acquistare, anche a prezzi esorbitanti, secondo i listini accreditati, come si trattasse di auto usate o di altri oggetti preziosi messi all'incanto. Alcuni numeri, i primi di ogni serie, sono addirittura quotati in borsa: una vera e propria rarità, una fortuna possederne l'originale o anche la prima ristampa. Tutti gli amanti del genere potranno soddisfare la propria curiosità e il desiderio di ampliare la propria collezione recandosi a Roma alla fiera dedicata a Diabolik, il Genio del Male innamorato perdutamente della sua bellissima Eva Kant, uscito per la prima volta il 1 novembre 1962 dalla penna delle creative sorelle Giussani, di cui una scomparsa pochi mesi fa. Al fumetto è abbinato un variegato mondo di gadget e merchandising, come spesso avviene per gli eroi dei cartoon più famosi. Eroi, eroine, modelli nel bene o nel male, o quant'altro, molte sono le connotazioni attribuite a questi personaggi: ognuno ha le sue ragioni, più o meno recondite, di emulazione o ammirazione nei confronti di questi personaggi, che finiscono per diventare amici, confidenti, complici.
Anche Latina ha i suoi appassionati lettori e collezionisti di fumetti, che ben conoscono il chiosco che da anni sorge a Piazza Dante, gestito da Benino D'Ambrosio. Con simpatia e in un modo tutto suo, ci racconta le mille sfaccettature del mondo dei cartoon, partendo da quello che è il suo target preferenziale, che praticamente non esiste, dal momento che tutti comprano e collezionano fumetti, uomini e donne, giovani e non più giovani. Anche lui ama i suoi fumetti e si vede, si sente da come ne parla, con passione e competenza, partendo dai Tex della sua generazione, passando per i Diabolik, Topolino e Dylan Dog fino ad arrivare ai moderni fumetti nipponici dai nomi, spesso impronunciabili, ma noti soprattutto ai più giovani. E parla anche di prezzi con lievità, pronunciando cifre come due o tre milioni per la prima ristampa del Diabolik del 1963 - che ha seguito di un anno il numero 1 originale, pubblicato il 1 Novembre 1962 -, secondo i listini correnti, come se si trattasse della cosa più naturale del mondo spendere così tanti soldi per un giornaletto tascabile. Ma, si sa, le passioni non conoscono ostacoli: si è disposti a tutto pur di avere un originale raro sul mercato, a viaggiare per fiere e mostre mercato, come a spendere qualunque cifra pur di accaparrarsi qualche pezzo unico. Per questo, il mercato del fumetto, che soddisfa essenzialmente una passione, non risente della crisi che attanaglia il mondo editoriale italiano, vittima della troppa generalizzata ignoranza e idiosincrasia per libri, giornali e tutto ciò che è cartaceo e ritenuto, da molti,
troppo impegnativo.
Marianna Parlapiano
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