Parvapolis >> Politica
Salta il nuovo presidente del Consiglio comunale
Incredibile. Solo due settimane fa la maggioranza dichiara pubblicamente una ritrovata armonia, e ieri non è riuscita ad eleggere un suo esponente alla presidenza del Consiglio comunale. Le voci di corridoio, prima della votazione, sussurrano che gli accordi porteranno alla poltrona più alta dell'assemblea il consigliere di An Salvatore De Monaco, con alla vice presidenza Patrizia Fanti del Ccd. Qualche male informato di Forza Italia sostiene che il partito azzurro voterà senza problemi chiunque sarà indicato, tranne De Monaco, in ossequio alla politica del partito di non portare ai vertici chi ha cambiato "casacca". Il Consiglio è sospeso prima della votazione per una riunione della maggioranza. Al rientro il candidato ufficiale è proprio Salvatore De Monaco. Partono le prime due votazioni a scrutinio segreto, nelle quali sono necessari almeno 28 voti, ma nulla di fatto, de monaco al massimo arriva a quattro voti. Ma tutto questo rientra nei giochi. Il terzo scrutinio, considerato definitivo e dove bastano solo 21 voti, è una vera e propria doccia fredda. Salvatore De Monaco non raggiunge il quorum necessario fermandosi a 18 voti. I franchi tiratori, chissà poi quanto inaspettati, si fanno sentire perché si contano ben tre schede nulle, oltre alle 14 bianche di chiara provenienza dell'opposizione. L'accordo salta, tanto che subito l'onorevole Stefano Zappalà chiede «che si faccia immediatamente chiarezza nella maggioranza». L'opposizione parte subito all'attacco con le sue critiche. L'esponente di Rifondazione comunista Ruggero Mantovani ricorda che, già nel 1998, l'opposizione occupò l'Aula consiliare per l'impasse che c'era sulla nomina del presidente del Consiglio comunale. Ancora una sospensione dei lavori e maggioranza riunita a chiarire l'accaduto. Si ritorna in aula ma nulla di fatto. Salvatore De Monaco non riesce ad essere eletto. Tutto rinviato a dopo l'estate. I "colpevoli" della bocciatura sono individuati, sempre secondo i mormorii, nel gruppo politico "Centro verso il Partito Popolare Europeo": «non è vero che siamo noi ad aver fatto saltare tutto - dichiara il consigliere Federico Pagano - diciamo che non si è arrivati ad un chiaro accordo politico sulla vicenda, la nostra formazione politica ha di fatto sempre sostenuto questa maggioranza, però alla fine siamo sempre stati esclusi dagli accordi». Nicola Lungo, dell'opposizione, è sconcertato: «Possibile che con una maggioranza di 29 consiglieri, il Polo non riesce ad assicurare i 21 voti necessari per eleggere il presidente?». Molta tranquillità dimostra proprio il candidato "bruciato" Salvatore De Monaco: «Sono tranquillo e non mi sento per niente bruciato. Sono anche convinto che la bocciatura non è alla mia persona. Io parlerei piuttosto di una "non condivisione" alla presidenza affidata a noi di An. Dico solo che mi dispiace di come stanno andando le cose. Se devono esserci delle rivalse, queste non sono state espresse nelle sedi opportune. Il Consiglio comunale non è il luogo dove fare richieste». Però è il luogo dove si riesce a fare rumore.
Remigio Russo
|