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Latina. Finestra e le "tavole segrete" del PRG. Giorgio De Marchis (DS): «L'ultimo schiaffo ai consiglieri di un monarca assoluto»

«Che il ruolo dei Consiglieri Comunali di Latina fosse del tutto marginale lo si era capito dal momento in cui Finestra fu eletto per la prima volta. Da quel giorno cominciò nel nostro territorio una sorta di governo monarchico-assoluto, anche se poco illuminato, che tendeva a concentrare nelle mani del Sindaco e del suo staff tutto il potere e tutte le scelte che si pretendevano nel Comune». Sono parole di Giorgio De Marchis, consigliere comunale dei DS. «Allora però si diceva che la colpa non era tanto del Sindaco e della sua impostazione politica, quanto della scarsa incidenza politica dei 24 Consiglieri di maggioranza che si dividevano tra quelli che facevano direttamente riferimento al MSI e quelli della lista civica del Sindaco. Tuttavia, con le elezioni del 1997 e con la riconferma di Finestra, il quadro non è mutato. Anzi, malgrado siano entrati partiti in Consiglio, Forza Italia in primis, il Sindaco ha continuato ad operare "da solo", consultandosi solo con il suo staff e portando, anche se con molto sforzo, le decisioni a ratifica del Consiglio Comunale, soltanto nei casi prescritti tassativamente dalla legge. Noi Consiglieri Comunali, di maggioranza e di opposizione, abbiamo vissuto 4 anni che oserei chiamare surreali. Tutte le decisioni sono scivolate sulle nostre teste, siamo stati chiamati di volta in volta ad esprimere un sì o un no su cose che Finestra e il suo staff avevano già determinato. Questo è avvenuto per le Terme, per le varianti per il Parco Tematico, per il CUP, per l'Intermodale, ma anche per i bilanci di previsione ed i conti consuntivi. Per non parlare della Latina Ambiente e di tutti i traffici che l'hanno interessata in questi anni, con cambi di società, vendite di quote, ingressi di nuovi soci, senza che il Consiglio Comunale ne sapesse nulla e fosse messo in condizione di discuterne. Oppure di quella nuova discarica, nata in una seduta di Giunta di fine estate, mentre i Consiglieri tutti erano impegnati in discorsi volti a rassicurare gli abitanti del Montello sul fatto che anche quella vecchia discarica sarebbe stata chiusa. Ed infine il PRG, questo tanto sbandierato nuovo monumento alla "trasparenza" concepito, sviluppato ed "armonizzato" in qualche incrocio di Corso Matteotti, piuttosto che dalle parti di Piazza Maggiore. Tutto questo è successo, e succede, qui a Latina. Indubbiamente, vi è una grande responsabilità delle forze di maggioranza ed in modo particolare di Forza Italia che, in questi anni ed in questi giorni, hanno tanto strillato contro un Sindaco che faceva tutto da solo, ma hanno continuato con "schizofrenica" determinazione ad avallare con voti favorevoli tutte le scelte del Sindaco. In questi anni Finestra, con la sua cultura politica, non ha fatto altro che tirare schiaffi ai Consiglieri Comunali. Ma poco devono lamentarsi i Consiglieri di maggioranza che, con i loro voti favorevoli, hanno sempre porto l'altra guancia; essi oggi sono tutti compartecipi della decadenza politica ed etica in cui è stata ridotta la politica cittadina. Ed ora siamo all'epilogo e Finestra, accompagnato dal suo staff, non si smentisce e tira un altro, violentissimo schiaffo ai Consiglieri. Pretende che i capigruppo, al fine di poter ottenere le copie del PRG, firmino una lettera con cui si impegnano a non divulgare il contenuto dello stesso o a farne delle copie. Finestra con questo atto si pone contro le leggi, a partire dalla 241, che sanciscono il diritto del Consigliere e dei cittadini all'accesso agli atti senza alcuna limitazione o "assunzione di responsabilità". Finestra, oltretutto, chiedendo questa riservatezza medioevale, nega al Consigliere il suo diritto di fare politica, che si esplica nella determinazione di un dibattito che non può e non deve avvenire esclusivamente nell'aula consiliare. Finestra offende la dignità del Consigliere Comunale, costretto a firmare un foglio che nessuna legge prevede debba essere firmato». «Io» - precisa De Marchis - «non l'ho firmato e non lo firmerò ed il piano non mi è stato consegnato. Io non possiedo nulla e penso di non conoscere assolutamente nessuno che possa essere interessato ad uno dei tanti quadrati "rossi" sparsi qua e là nel Piano. Io volevo quelle carte per metterle a disposizione del mio partito e di tutti quei cittadini che le volessero consultare liberamente e senza pregiudizi. In fin dei conti, era stato lo stesso Finestra a dire in questi anni che questo Piano era stato redatto alla luce del sole, o forse si deve cominciare a pensare che qualche cosa è "cambiato" e che forse il Piano è meglio tenerlo "segreto". Ma perché poi tanta segretezza, se questo stesso Piano dovrà essere approvato entro la fine di Giugno? Io, comunque, lo schiaffo di Finestra non lo accetto e, in base ad una questione di dignità politica e personale, chiedo che finisca questa farsa delle lettere liberatorie. Finestra deve rispettare il ruolo dei Consiglieri e la loro onestà intellettuale. Vorrei tanto che questa città e la sua amministrazione uscissero da queste pastoie in cui ci siamo infilati e si cominciasse, anche se ormai siamo fuori tempo massimo, a tenere un dibattito vero come avviene in tutte le città "normali". Rimetterò questa discussione al Partito e al Gruppo Consiliare per capire come procedere in termini politici».

Mauro Cascio


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