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Latina. Florovivaismo in provincia: la situazione e le prospettive. Un convegno di Arsial e Regione Lazio. «Bisogna imporre il modello italiano»

Si parla molto di sviluppo produttivo e del settore agro-alimentare, meno del segmento economico della floricultura, che rappresenta un aspetto importante dell'economia della nostra regione e soprattutto della nostra provincia. Eppure, molte sono le aziende che si occupano di florovivaismo, molte le risorse umane ed economiche impiegate in questo comparto. Oggi questo aspetto importante della nostra economia si trova in una fase delicata, di crescita ma anche di crisi. Molte le strategie da approntare, molte le soluzioni da studiare e le risorse da spendere: di questo e molto di più si è parlato nel lungo Convegno organizzato dall'Assessorato all'Agricoltura della Regione Lazio e dall'ARSIAL, Agenzia regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio dal titolo "Florovivaismo nel Lazio: quale futuro?" presso in Museo "Piana delle Orme", situato nella bellissima agriturismo alle porte di Latina, in località Borgo Faiti. Molti gli esperti che si sono confrontati sul tema del florovivaismo, tra cui il docente universitario dell'Università di Cassino, Roberto Volpi; l'ARSIAL stessa è intervenuta a ridelineare il suo ruolo propulsivo ed innovatore nella figura del suo Presidente, Gian Michele Gentile; la Regione Lazio, con il suo Assessore all'Agricoltura, Antonello Iannarilli; personalità del mondo politico, tra cui Maria Annunziata Luna, Consigliere Regionale e presidente della Commissione Attività Produttive della Regione. Quello che è emerso nelle quatto ore di dibattito e confronto sono stati i punti di forza del settore florovivaistico, che ha grandi prospettive di sviluppo grazie alla passione e alla competenza espressa da coloro che da anni gestiscono aziende con prodotti di qualità, apprezzati anche all'estero; ma sono emersi, allo stesso tempo, anche gli aspetti critici, che se non verranno presto superati, costituiranno un deterrente alla vera crescita economica della floricoltura. Le aziende pontine sono per lo più a carattere familiare: se i costi per la manodopera esterna sono esigui, questo impedisce loro di crescere e svilupparsi in maniera competitiva, restando ancorate a modi di produzione tradizionali; l'economia tutta risente della pressione della globalizzazione, specie laddove l'innovazione resta ancora un dato auspicabile e non ancora attuato. Di qui l'impegno dell'autonomia locali, ed in primo luogo della Regione Lazio, a dare un input propulsivo al florovivaismo, creando i presupposti, anche amministrativi e finanziari, per una celere modernizzazione; a questo, si aggiunge il compito assunto dell'ARSIAL di dare una spinta acceleratrice soprattutto all'innovazione, importante non solo per i prodotti ma anche per le tecniche, diversificando la produzione e focalizzandola su un target predefinito. Molte le soluzioni proposte; molti gli impegni presi, in attesa di domande da parte degli operatori economici impegnati nel segmento florovivaistico e che, con impazienza, attendono di essere più competitivi e di scendere agguerriti sul mercato, pronti a giocare la "partita" della globalizzazione.

Marianna Parlapiano


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