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Priverno. Come cambia l'Inps. Una sede sperimentale e la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. Nuovi servizi in provincia

Il titolo del convegno organizzato dall'Inps all'Abbazia di Fossanova a Priverno questa mattina è abbastanza esplicativo:"Come cambia l'Inps. Una sede sperimentale e la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione". Laddove si dice che qualcosa cambia, non che è già cambiato, vuol dire che è implicito il concetto di cambiamento, di quel tutto scorre che è tipico della nostra società e di tutti i fenomeni sociali. E l'Inps si occupa società civile e delle sue problematiche inerenti ai temi della previdenza e dell'assistenza. Cambiando le esigenze dell'economia, del cittadino è ovvio che debbano cambiare anche le leggi, innovarsi le strutture organizzative e le culture delle persone che devono tradurre in servizi le istanze delle comunità locali. La seconda considerazione va fatta sul sottotitolo: si parla anche di una sede sperimentale e della riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. Sperimentazione e Pubblica Amministrazione possono sembrare, a prima vista, due termini antinomici: in effetti, l'eccessiva burocrazia tipica della Pubblica Amministrazione è un deterrente forte all'innovazione e alla sperimentazione. Per riformarsi l'Inps ha dovuto coinvolgere tutte le sue strutture periferiche, partendo dalla base per arrivare al vertice. In questi anni si è assistito ad un processo che approderà ad un maggior snellimento burocratico degli atti e delle procedure amministrative, vero obiettivo delle tre leggi Bassanini sul decentramento amministrativo. Il Comitato Provinciale dell'Inps di Latina presieduto da Lia Lepri ha adottato lo spirito e l'intento di Bassanini per arrivare ad uno snellimento burocratico che aumenti l'efficienza e la qualità dei servizi offerti da questo istituto Previdenziale, a livello provinciale, sulla scia di quanto sta già avvenendo, in fase di sperimentazione, a livello nazionale. Gli obiettivi della riforma sono ambiziosi ma molto concreti: si tratta, in primo luogo, di operare un decentramento territoriale, orientato a realizzare un'efficace e razionale presenza dell'Istituto sul territorio, decongestionando le strutture urbane di grandi dimensioni e migliorando, quindi, il servizio; ridurre, in secondo luogo, i livelli gerarchici, evitando sovrapposizioni di ruolo e decentramento decisionale, con un'ampia responsabilità assegnata alle strutture territoriali periferiche; si passa poi alla revisione del ruolo e dei contenuti delle funzioni dirigenziali valorizzando le posizioni dei funzionari; occorre, inoltre, riorganizzare le sedi per elevare la loro economicità e funzionalità; necessario risulta anche essere lo sviluppo del sistema informatico, quale elemento di efficienza, di integrazione e di circolarità delle informazioni; infine, va approntato il miglioramento della comunicazione in grado di soddisfare sia le esigenze del cliente interno che di quello esterno. Vanno, quindi, potenziati i collegamenti telematici e i sistemi di erogazione di servizi a distanza, quali il telefono verde, gli sportelli self-service, gli sportelli polifunzionali. Tutto questo è il progetto di riforma dell'Inps a livello locale, sulla base della sperimentazione nazionale e del processo di decentramento amministrativo a cui, da anni, si assiste. Molte le cose da perfezionare e i problemi da risolvere, quali, ad esempio, lo squilibrio delle risorse, a partire da quelle relative al personale: basti pensare che all'Inps di Latina lavorano oggi circa 200 persone, molte meno di prima e del necessario a causa di pensionamenti e del turn-over. Le strutture dell'Inps hanno una situazione molto critica, che rende difficile assolvere a tutti i compiti da svolgere per il cittadino. A poco serve pensare che la qualità del servizio e gli standard di produttività sono molto alti. Occorre continuare sulla linea delle sinergie sul territorio con altre strutture pubbliche, ricercando altri modi di integrazione e collaborazione tra le diverse realtà della pubblica amministrazione, come è già avvenuto nel Comune di Aprilia con i "Punti Cliente", dove è presente anche l'INAIL e i "Punti di servizio" realizzati o in corso di realizzazione presso i Comuni di Priverno, Gaeta, Ventotene. In quest'ottica di sinergie ed innovazione, l'Inps di Latina ha dato vita ad un'altra iniziativa: il "Punto di servizio integrato della Pubblica Amministrazione", progetto premiato dal Dipartimento della Funzione Pubblica nell'ambito di un concorso. L'obiettivo centrale, perciò, del Comitato provinciale della Pubblica Amministrazione di Latina resta quello di sviluppare sinergie per migliorare l'efficienza degli uffici e l'efficienza del servizio offerto all'utenza. Basti pensare che, solo a Latina, l'Inps eroga una pensione ogni 4 abitanti, occupandosi di circa 20 mila invalidi civili, 100 mila pensionati e dovendo soddisfare circa 250 domande mensili di pensioni di anzianità ed invalidità. La situazione è ben lungi dall'essere del tutto chiara: basti pensare che su 178 aziende ispezionate, solo il 29% risulta avere una posizione regolare: in ben 119 aziende si lavora in nero o, comunque, in situazioni non regolamentari. Il lavoro che attende l'Inps in questi tempi è duro, il compito è arduo: la via imboccata dell'innovazione e del decentramento sembra essere l'unica possibile. Di tutto tutto questo e di altro oggi si parla al Convegno di Fossanova, con il Presidente del Comitato Provinciale di Latina, Lia Lepri, il suo Vicepresidente, Sergio Viceconte, il Direttore dell'Inps di Latina, Antonio Costanzo, il Presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'Inps nazionale, Aldo Smolizza, ed altri esponenti del mondo politico e sindacale.

Marianna Parlapiano


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